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TESTO Commento su Is 35,1-6.8.10; Sal 145; Gc 5,7-10; Mt 11,2-11

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III Domenica di Avvento (Anno A) - Gaudete (15/12/2019)

Vangelo: Is 35,1-6.8.10; Sal 145; Gc 5,7-10; Mt 11,2-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 11,2-11

In quel tempo, 2Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò 3a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». 4Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: 5i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. 6E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

7Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 8Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! 9Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. 10Egli è colui del quale sta scritto:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero,

davanti a te egli preparerà la tua via.

11In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

Siamo prossimi al Natale e già sia nella Chiesa sia nella società stiamo preparando la ridondante e sfarzosa cornice per quell'evento.
Per i non credenti la motivazione della festa è data dalla tradizione di una non ben esplicitata ricerca di calore e di luce che si esprime in scintilli di lampade, in ricchezza di addobbi, in abbondanza di cibi, nei casi migliori in riallaccio di relazioni e in raduni familiari più o meno desiderati.
Tutto ciò vale anche per i credenti che, sebbene sappiano ciò che commemora il Natale, tuttavia si lasciano coinvolgere dall'atmosfera festaiola magari motivandola che per ricordare la nascita del Re dei re occorre addobbare a dovere il mondo e essere buoni almeno quel giorno in suo onore!

La prima lettura di questa domenica ci invita a manifestare gioia ed esultanza anche nel più desolato dei paesaggi e a godere la fioritura inaspettata della steppa terra arida e secca, ma....
.... Quali sono i fiori, le luci, gli addobbi che Dio ci offre, i doni che ci chiede di dare, la festa che ci chiede di preparare?
“ si apriranno gli occhi dei ciechi.... lo zoppo salterò come un cervo....ci sarà un sentiero e una strada e si chiamerà via santa “
Lungo quella strada arriverà il Signore, quello di cui Giovanni chiede “ sei tu quello che deve venire ( il Messia, il liberatore il re potente che sconfiggerà i nemici!)?
La risposta di Gesù sconvolge tutti i pensieri ragionevoli, tutte le certezze, va contro le evidenze e propone salvezze inaudite e quasi impossibili: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano
La nostra risposta potrebbe essere:” Certo per Lui è facile, è il figlio di Dio, è Dio stesso!!”
Spesso questa risposta, sebbene non in forma così semplice ed esplicita, è quella che frena la nostra vita, che ci appiattisce sulla sensazione di impotenza, di consuetudine, di conformismo, che annulla gli slanci e le opportunità che la vita ci propone e che addirittura sminuisce la fede a strumento magico per risolvere i nostri problemi o a pratica ripetitiva, a volte addirittura ossessiva, di riti, formule, celebrazioni che occupano il nostro tempo.
Ciò che ci propone Gesù è di uscire dagli schemi, di sconvolgere le consuetudini, di osare l'inverosimile andando fuori dalle nostre chiesuole, dai nostri steccati per portare l'AMORE che può ciò che la ragione non crede, che fa di chi ama un annunciatore della buona novella, che rende il più piccolo tra le creature ( eredi del cielo) più grande di Giovanni il Battista purché ami con cuore puro, con slancio, con semplicità tanto da non scandalizzarsi dell'incredibile!
BEATO E'COLUI CHE NON TROVA IN ME MOTIVO DI SCANDALO!

Domanda
- Quanto frena i nostri slanci la paura del giudizio altrui?
- Il nostro amore ha fiducia dell'altro e sa andare oltre le apparenze?
- Cerchiamo di superare e far fiorire le apparenti aridità di chi incontriamo senza dare giudizi definitivi?

Marinella ed Enrico Gualchi di Torino.

 

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