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TESTO Commento su Luca 21,34-36

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (29/11/2003)

Vangelo: Lc 21,34-36 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso.

Come vivere questa Parola?

Siamo giunti al termine dell'anno liturgico e la Parola si fa invito sempre più pressante a tenere lo sguardo fisso agli ultimi giorni. Già la luce dell'Avvento si annuncia, richiamo gioioso al Suo ritorno. Ma questo non ci dispensa dall'avere gli occhi ben aperti sulle difficoltà dell'ora presente. Tutti siamo a conoscenza delle nubi minacciose che sovrastano la nostra storia. Guerre e minacce di rappresaglie sempre più violente. Vite spente in un olocausto irragionevole. E il cerchio si stringe minaccioso anche intorno a noi... In filigrana possiamo leggere nella Parola che la liturgia di questo tempo ci offre un invito alla speranza, perché il "Leone di Giuda" ha già vinto e noi con lui. Ciò tuttavia non ci dispensa dal rimboccarci le maniche proprio perché i nostri cuori non si "appesantiscano". "State bene attenti", ci dice Gesù. Non lasciatevi andare agli impulsi meno nobili sollecitati dalle suggestioni della "Bestia" che tutto "divora e calpesta", come ci dice Daniele nella prima lettura. Sì, le forze del male sono sempre in agguato, tanto più nocive quanto più suadenti e subdole. Sono fuori e dentro di noi: un assedio implacabile che chiede continua vigilanza su tutti i fronti perché il giorno tanto atteso del Suo ritorno non ci piombi addosso cogliendoci alla sprovvista. Per questo l'invito è a un impegno serio ma sereno, che non crei inquietudini per il domani, ed è pure a guardarsi dalle "ubriacature" del potere che schiaccia gli altri, dell'avere ad ogni costo e senza limiti, del piacere sfrenato... Ma come non lasciarsi prendere dalla paura fino a cedere alla tentazione di giustificare la violenza? Come non soccombere a una lotta così stressante e continua? Dove trovare la forza per fronteggiare un nemico così agguerrito? "Pregate, pregate incessantemente", ci suggerisce Gesù.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, sosterò a "rileggere" la strada percorsa durante quest'anno liturgico: le sue luci e le sue ombre. In un gesto di fiducioso e riconoscente abbandono, consegnerò poi tutto a Lui.

Ti rendo grazie, o Padre, per quanto hai operato in me, nella Chiesa, nel mondo intero lungo lo snodarsi dei giorni di quest'anno di grazia. Sì, Padre, perché comunque siano andate le cose, tutto tu hai trasformato in occasione di crescita. Nelle ore di luce e in quelle di tenebra, sempre le tue orme si sono confuse con le nostre. Padre che non abbandoni mai e ci sostieni con il tuo amore.

La voce di un martire

Le presenti circostanze ti invitano a cercare di raggiungere Dio, come il navigante invoca i venti, e chi è nella tempesta cerca di raggiungere il porto.
S. Ignazio di Antiochia

 

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