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TESTO Commento su Luca 21,29-33

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (28/11/2003)

Vangelo: Lc 21,29-33 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

Come vivere questa Parola?

La "Parola" rappresenta un tema ricorrente sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. È la Parola che trae dal nulla tutte le cose e le conserva nell'essere. È ancora essa ad introdurci nei segreti di Dio, a svelarcene la volontà salvifica, lo stupendo disegno d'amore. Una Parola viva che realizza ciò che annuncia. Una Parola che viene da Dio, è suo dono, e a lui ritorna dopo aver informato di sé la storia. Una Parola quindi che è dono ed appello alla libertà dell'uomo. Una Parola che diviene visibile, palpabile tanto che in Gesù acquista un volto e un nome. Si identifica con Lui: il Verbo, cioè la Parola di Dio. Per questo tutto passerà, ma la Parola no. Fin dall'inizio l'uomo ha tentato di farla tacere e la morte (non solo fisica) ha fatto irruzione nella storia. Si è cercato e si cerca di sostituirla con "le parole" (quelle delle varie ideologie, della scienza, della tecnica...) ma da esse non è venuto quel di più di vita che promettevano. Sganciate dalla loro naturale sorgente, non sono che suono chiasso assordante capace solo di creare barriere invece di ridurre le distanze. Abbiamo bisogno di ritornare alla Parola e di informare ad essa il nostro balbettio. Anche il linguaggio religioso deve recuperarne la semplicità e l'essenzialità. E allora tutto tornerà a vibrare di vita nuova, ci ritroveremo accomunati da quella voce, ci accorgeremo che è molto più quello che ci unisce di quello che ci divide, sentiremo esplodere dentro di noi la gioia di riscoprirci fratelli, perché generati e ri-generati dalla medesima Parola.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, verificherò quanto mi lascio realmente informare dalla Parola. Rinnoverò l'impegno di riferirmi ad essa nelle mie scelte e di lasciare che sia essa a illuminare le mie relazioni.

Grazie, Signore, per la tua Parola. Concedimi di non sperperare questo tuo inestimabile dono. Apri tu stesso il mio orecchio interiore perché io divenga ascolto, tocca il mio cuore perché io divenga accoglienza, muovi la mia volontà perché in me la tua Parola diventi vita.

La voce di un Padre della Chiesa

La Parola, al giorno d'oggi, è in esilio per i molti che si circondano di maestri secondo le proprie voglie. Ma la Parola di Dio, che non può essere incatenata, si spiegherà libera
S. Ilario de Poitiers

 

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