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TESTO Comportatevi, alla luce del sole, senza falsità e immoralità

padre Antonio Rungi

I Domenica di Avvento (Anno A) (01/12/2019)

Vangelo: Mt 24,37-44 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 24,37-44

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 37Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. 40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.

42Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

Con questa prima domenica di Avvento inizia il nuovo cammino spirituale dell'anno liturgico 2019/2020.

L'Avvento, si sa che liturgicamente è un tempo di grazia particolare che il Signore ci dona ogni anno, per prepararci degnamente all'annuale solennità del Natale.
Come tutti i cammini, specialmente quelli spirituali, hanno una meta da raggiungere, non solo nel tempo, ma nel cuore, nella mente e nello spirito.

Nella preghiera iniziale di questa domenica, la colletta, ci rivolgiamo al Signore con queste significative parole del cuore: “O Dio, Padre misericordioso, che per riunire i popoli nel tuo regno hai inviato il tuo Figlio unigenito, maestro di verità e fonte di riconciliazione, risveglia in noi uno spirito vigilante, perché camminiamo sulle tue vie di libertà e di amore fino a contemplarti nell'eterna gloria".
Avvento, quindi, come tempo di attesa, di riconciliazione e perdono, sospinti in questo cammino di conversione dalle parole stesse di Gesù Cristo nella sua prima venuta tra noi.
La venuta di Cristo è l'arrivo del volto misericordioso di Dio Padre che in Gesù Cristo, Verbo Incarnato ci mostra tutta la tenerezza di un Dio che è perdono ed amore.

Gesù stesso nel testo del Vangelo di Matteo di questa domenica che abbiamo ascoltato ci spinge verso una nuova visione della nostra esistenza umana, rammentando quello che accadde ai tempi di Noè, quando le persone erano distratte da altre cose e non pensavano a Dio e al loro vero bene: «Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell'uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l'altra lasciata".
La vita è anche questo, ma non è solo questo. Da qui la necessità di vigilare, pregare e rinnovarsi nel comportamento individuale e collettivo.
Il Vangelo, infatti, ci ammonisce: "Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo».
Ricordiamoci che "ogni domenica, la Parola di Dio viene proclamata nella comunità cristiana perché il giorno del Signore sia illuminato dalla luce che promana dal mistero pasquale.
Nella celebrazione eucaristica sembra di assistere a un vero dialogo tra Dio e il suo popolo.
Nella proclamazione delle Letture bibliche, infatti, si ripercorre la storia della nostra salvezza attraverso l'incessante opera di misericordia che viene annunciata. Dio parla ancora oggi con noi come ad amici, si "intrattiene" con noi per donarci la sua compagnia e mostrarci il sentiero della vita.
La sua Parola si fa interprete delle nostre richieste e preoccupazioni e risposta feconda perché possiamo sperimentare concretamente la sua vicinanza.

Questa parola è forte ed incisiva per chi vuole cambiare vita ed è seriamente intenzionato a rompere con il passato di peccato. Ci ammonisce l'Apostolo Paolo: “è ormai tempo di svegliarci dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitiamoci invece del Signore Gesù Cristo.
Tempo di svegliarci dal torpore spirituale, tempo di gettare via le opere del peccato; tempo di agire onestamente, evitando comportamenti deplorevoli da un punto di vista morale: orge, ubriachezze, lussurie, impurità, litigi e gelosie.

Per poter arrivare a questo risultato dobbiamo entrare nella dinamica dell'ascesi dell'Avvento, come ci viene ricordato dalla prima lettura di questa domenica, tratta dal profeta Isaia: «Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri». Gesù “sarà giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli”. Ogni vincolo e rapporto con la violenza sarà interrotto, in quanto si spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci. Non ci sarà più la guerra, in quanto una nazione non alzerà più la spada contro un'altra nazione, non impareranno più l'arte della guerra, ma l'arte della pace. Desideri ed attese sempre prospettate e mai pienamente realizzate, nonostante che il Figlio di Dio si è fatto carne ed è venuto tra noi per parlare di pace e portare la pace.

Nel frattempo, noi vigilanti ed oranti attendiamo la venuta annuale di Gesù nel Santo Natale e facciamo nostre le parole della colletta: “O Dio, Padre misericordioso, che per riunire i popoli nel tuo regno hai inviato il tuo Figlio unigenito, maestro di verità e fonte di riconciliazione, risveglia in noi uno spirito vigilante, perché camminiamo sulle tue vie di libertà e di amore fino a contemplarti nell'eterna gloria”.

 

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