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Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti (Messa II) (02/11/2019)

Vangelo: Mt 25,31-46 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 25,31-46

31Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. 37Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. 40E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. 41Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. 44Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. 45Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

La gente ostacola copre Gesù e Zaccheo sale sull'albero guardandolo dall'alto al basso, come fanno tutti quelli che si sentono superiori. Ma nel cuore di Zaccheo regna un sentimento diverso: desidera vedere Gesù.

Il giudizio che la folla ha nei confronti del peccatore Zaccheo, non permette all'uomo di esternare il suo pentimento. L'etichetta che viene attaccata a un peccatore diventa ostacolo per il peccatore stesso di manifestare il suo pentimento. Zaccheo viene guardato dalla testa ai piedi e non conosce altri punti di vista. Anch'egli, salendo sull'albero, guarda Gesù dall'alto al basso.

Ma Gesù quando incontra lo sguardo di Zaccheo lo invita a cambiare punto di vista. Gesù dal basso guarda quell'uomo verso l'alto, quasi a dire che le cose belle si costruiscono partendo dalle miserie, dal basso per poi farle puntare in alto. Gesù insegna a Zaccheo a guardare in modo diverso, lo fa scendere perché Zaccheo possa vedere come vede il Signore.

Gesù restituisce al peccatore la sua dignità, perché lo fa tornare tra la gente. È importante però la volontà di cambiare. Gesù invita Zaccheo a scendere e lui lo fa, perché vuole farlo e la sua volontà ha incontrato lo sguardo misericordioso del Signore.

Se tutti ci lasciassimo incontrare dallo sguardo di misericordia di Dio e smettessimo di interpretare i suoi giudizi nel modo disumano col quale giudichiamo noi, allora riusciremmo a convertire molte persone che hanno scelto di perdersi, che hanno scelto di divertirsi rovinando la propria vita piuttosto che votarla a un Giudice impietoso e crudele che blocca anziché liberare, che impedisce anziché concedere, che crea sensi di colpa anziché amare.

- Le persone si sentono amate da me? Perché?

- Come guardo la gente che incontro?

In fondo si tratta di vedere le cose come le vede davvero Dio, col suo cuore e col suo sguardo... si tratta di cambiare punto di vista!
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