PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Cristo, Guarigione e Luce nelle nostre Tenebre

don Roberto Rossi  

IV Domenica di Quaresima - Laetare (Anno A) (10/03/2002)

Vangelo: Gv 9,1-41 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 9,1-41

In quel tempo, Gesù 1passando, vide un uomo cieco dalla nascita 2e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». 3Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. 4Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. 5Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». 6Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.

8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». 9Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». 10Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». 11Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». 12Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».

13Condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». 16Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. 17Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!».

18Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». 20I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; 21ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». 22Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».

24Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». 25Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». 26Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». 27Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». 28Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! 29Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». 30Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 32Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». 34Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.

35Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». 36Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». 37Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». 38Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

39Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». 40Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». 41Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».

Forma breve (Gv 9, 1.6-9.13-17.34-38):

In quel tempo, Gesù 1passando, vide un uomo cieco dalla nascita; 6sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.

8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». 9Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!».

13Condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». 16Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. 17Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!».

34Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.

35Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». 36Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». 37Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». 38Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

E' la domenica della gioia, indicata dai testi e dai colori della liturgia. Gioia perché la luce di Cristo, venuto nel mondo, ha reso noi, suoi discepoli, figli della luce. La luce della fede, che abbiamo ricevuto nel battesimo, deve diventare sempre più viva. Il tema di fondo di questa domenica è costituito dalle parole di Gesù: "Io sono la luce del mondo; chi segue me non cammina nella tenebre". Gesù è venuto ad illuminarci, a dare un senso alla nostra vita. Senza la fede, camminiamo al buio. La cultura moderna, secolarizzata e a volte atea, non dà risposte agli interrogativi profondi dell'uomo. Di fronte al senso della vita e alla morte non sa cosa dire. Un atteggiamento frequente oggi diffuso, riguardo alla luce di Cristo, è l'indifferenza, il disinteresse per le cose dello spirito. Troppo immersi nelel cose materiali perdiamo di vista l'orizzonte spirituale e soprannaturale. Inoltre se riconosciamo la luce di Cristo ne viene di conseguenza che dobbiamo imitare Cristo e cambiare vita. La fede non consiste solo nel credere intellettualmente ad alcune verità astratte, ma nello stabilire con Gesù un rapporto di amore, di fiducia, di obbedienza. La proposta del vangelo di oggi non è un messaggio, ricco di verità e di luce, ma "una persona" che è la verità e la luce. Siamo chiamati alla fede non per avere qualche idea in più, ma per vivere di Cristo, amare e imitare Cristo.

Il vangelo ci parla di un uomo, cieco fin dalla nascita. Gesù, luce del mondo, lo incontra, fa un po' di fango, gli spalma gli occhi e lo manda a lavarsi alla piscina di Siloe.

"Egli andò, si lavò e tornò indietro che ci vedeva". E' il primo miracolo che Gesù compie: dona a lui la luce degli occhi.

Poi succede una discussione tra i vicini, i capi, i genitori. Il testo è molto bello e significativo; aiuta, attraverso le difficoltà, le precisazioni anche religiose ("quest'uomo che ha guarito il cieco, non viene da Dio, perché non rispetta il sabato"), a fare un vero cammino di testimonianza nei confronti di Gesù fino a giungere alla fede. Il cieco guarito ripetutamente deve raccontare a tutti quello che è successo; lo fa con chiarezza, con semplicità e verità. I farisei gli chiedono: "Tu cosa pensi di quest'uomo?". "E' un profeta!", risponde. Ma le tenebre di chi non vuol credere sono molto dense. Pur di non arrendersi alla grandezza del miracolo e di colui che lo ha compiuto, i farisei disprezzano il cieco guarito ("sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?") e lo cacciano fuori dalla sinagoga. Lo scomunicano: "noi siamo nel bene, lui è nel male".

Ma l'amore e la delicatezza di Gesù non finiscono di stupirci. La scena è di una profondtà unica, che basta rileggerla. Seppe che lo avevano cacciato, andò ad incontrarlo e gli disse: "Tu credi nel Figlio dell'uomo?" "Chi è Signore, perché io creda in lui". Gli disse Gesù: Sono io che parlo con te! Il cieco guarito non ha più dubbi: "Io credo Signore". E gli si prostrò innanzi. Al povero uomo che aveva guarito dalla sua cecità, al quale - con miracolo grande - aveva donato la luce degli occhi, ora gli rivela tutto se stesso, gli dà - grazia ancora più grande - la luce della fede, la luce del cuore, il senso della vita. Quello che conta è la luce di Dio nella vita, la luce della fede, la luce della verità, la luce che fa vedere il vero volto di tutte le cose e mette in giusta relazione la vita dell'uomo con se stesso, con gli altri, con il Signore.

Gesù è la luce del mondo e della nostra vita e chi cammina dietro a lui, vive nella luce, non teme le tenebre e i pericoli del buio, delle tentazioni, dei problemi, del male.

Benedetta Bianchi Porro, immobile e cieca, aveva la vera vista. Afferma: "Ho trovato una sapienza che è più grande di quella degli uomini. Ho trovato che Dio esiste ed è amore., fedeltà, gioia, certezza, fino alla consumazione dei secoli".

Il Signore ha fatto anche per noi il grande miracolo della luce: ci ha chiamati alla luce della fede. Il battesimo, che ci ha fatto cristiani, ci ha purificati, illuminati, salvati.

Ci dice S. Paolo: "Fratelli, un tempo eravate tenebre, ora siete luce nel Signore. Compoptatevi perciò come figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità".

Con la vista e la luce della fede, che cosa guarderemo?

Dobbiamo guardare il Signore, contemplare il suo volto.

Dobbiamo guardare i doni di Dio che riempiono la nostra vita. Ci dice un testo: "Non siate ciechi"

Dobbiamo guardare la sua opera di salvezza e tutto ciò che il Signore compie in mezzo al suo popolo, nell'umanità di oggi. Questo è il discernimento. Non si può guardare il mondo solo con gli occhi e la interpretazione dei media e lasciarsi andare ai tanti pessimismi di oggi, seminati e voluti tante volte da chi ha interesse a giocare nel torbido. Dobbiamo saper vedere tutti i segni della presenza di Dio, della bontà che Lui suscita, dei cammini positivi di futuro verso i quali ci indirizza. Questo è dare lode a Dio e trovare fiducia e volontà nella via del bene. Questa è fede.

La luce della fede ci aiuta a guardare al cuore delle persone e non le cose esteriori.

Significativo è l'episodio raccontato nell'A.T. a riguardo della scelta di Davide.

Quando Samuele andò per cercare il figlio di Iesse scelto dal Signore per diventare il re del popolo, Iesse gli presentò i suoi figli, cominciando dal primo. Il Signore disse: Non guardare al suo aspetto, né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda all'apparenza, il Signore guarda il cuore". E il Signore scelse Davide, il più piccolo, il giovane dal cuore buono.

Questo è un insegnamento molto profondo, che invita tutti a guardare alle cose importanti e non alle esteriorità e alle mode del momento o dei comportamenti umani.

Il Signore ci aiuti tutti ad avere il cuore buono.

 

Ricerca avanzata  (53954 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: