PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento Luca 9,18-22

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (26/09/2003)

Vangelo: Lc 9,18-22 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,18-22

18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.

22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Dalla Parola del giorno

«Gesù allora domandò: Ma voi chi dite che io sia?. Pietro, prendendo la parola, rispose: Il Cristo di Dio».

Come vivere questa Parola?

Si tratta di un momento importante nella narrazione di Luca. Egli arriva infatti a focalizzare una risposta circa il mistero dell'identità di Gesù: "Chi è Costui?".

L'interrogativo se l'erano posto, stupiti, quelli di Nazareth, poi quelli di Cafarnao, gli scribi e i farisei, perfino i commensali quando la donna peccatrice gli lavò i piedi e, piangendo, glieli asciugò con i suoi capelli; lo stesso Erode che, invidioso di lui, "cercava di vederlo", s'interrogava sul suo conto. Ma ora invece è Gesù stesso che pone la domanda e – fatto importante da considerarsi!- la pone in un contesto di preghiera. La preghiera, infatti, scandisce sempre i momenti decisivi della sua missione e nel contempo è il luogo solitario e intimo del suo amore verso il Padre, quell'amore del quale è venuto a renderci partecipi. Il luogo spaziale in cui si svolge il fatto è Cesarea di Filippi, ma all'evangelista interessa il luogo teofanico, cioè questo stare di Gesù in intimo colloquio con il Padre che coinvolge pure noi: è il luogo dove Lui c'interpella e si rivela. E' nella preghiera che cessano le nostre domande e ascoltiamo la sua: "E tu, chi dici che io sia? Chi sono io per te?". Sì, ora è Lui stesso che prende l'iniziativa ed esige una nostra personale risposta. Il vero discepolo non mette mai in questione Gesù ma accetta d'essere messo in questione da Lui. Deve infine tacere ogni inutile domanda per ascoltare la sua nelle profondità del cuore, imparando progressivamente ad abbandonarsi senza riserve alla dolce spinta dell'Amore che mormora incessantemente: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente!".

Nella mia pausa contemplativa oggi verificherò chi è Gesù nella mia vita, che rapporto ho con Lui. Mi porrò in ascolto di Lui abbandonandomi in modo tale da lasciargli piena libertà di agire nella mia vita. Questa la mia preghiera:

Signore, grazie perché a poco a poco la mia assoluta necessità di pregare coincide con l'acquisita consapevolezza della mia sete di Te. Dammi di riconoscerti e di proclamarti sempre come il Cristo, Figlio del Dio Vivo. E sarà pace al mio cuore, pace ai miei fratelli.

La voce di una grande Santa Dottore nella Chiesa

Per me l'orazione non è che un trattarsi da amici, intrattenendosi da solo a solo con Colui da cui ci sappiamo amati.
S.Teresa d'Avila

 

Ricerca avanzata  (54044 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: