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TESTO Commento su Lc 1,59-60

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Natività di S. Giovanni Battista (Messa della Vigilia) (24/06/2019)

Vangelo: Lc 1,5-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,5-17

5Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. 6Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. 7Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.

8Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, 9gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. 10Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. 11Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. 12Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. 13Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. 14Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, 15perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre 16e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. 17Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».

«Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».»
Lc 1,59-60

Come vivere questa Parola?
Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome»." (Lc1,63) Il nome Giovanni deriva dal nome ebraico יוֹחָנָן (Yochanan) composto da Yehō- (o Yah,. abbreviazione di Yahweh, che nella tradizione ebraica è il nome di Dio) e da chānān (o hanan, che significa "ebbe misericordia", o "ebbe grazia" o "fu misericordioso"): il significato complessivo può essere interpretato come "YHWH è misericordioso", "YHWH ha favorito", forse in riferimento alla nascita di un figlio lungamente atteso. Il nome rappresenta l'identità, l'essenza. Il nome nasconde la missione, la vocazione che Dio ha scritto nella vita dell'uomo, nella vita del profeta e che lui imparerà a conoscere nel tempo, nelle vicende della sua vita. Ed è così per ciascuno di noi: Dio ha pronunciato su di noi un nome che rappresenta il Suo sogno e perciò la nostra identità. Elisabetta ha il coraggio di riconoscere questo nome dato da Dio e non "da carne" e accetta questo nome "in libertà". I figli sono innanzitutto figli di Dio, non appendici legate alla natura, sono identità chiamate a scoprire e rispondere al loro nome, non ad altro!

Aiutami Signore a capire quanto sto realizzando il Tuo Sogno su di me! Aiutami ad essere fedele al Tuo progetto di felicità!

La voce di Papa Francesco
“... La Vergine Santa ci aiuti a comprendere che in ogni persona umana c'è l'impronta di Dio, sorgente della vita. Lei, Madre di Dio e Madre nostra, ci renda sempre più consapevoli che nella generazione di un figlio i genitori agiscono come collaboratori di Dio. Una missione veramente sublime che fa di ogni famiglia un santuario della vita e risveglia - ogni nascita di un figlio - la gioia, lo stupore, la gratitudine.”
Angelus 24 giugno 2018

suor Monica Gianoli FMA - gianoli.monica@gmail.com.

 

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