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TESTO Commento su At 28, 30-31

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della VII settimana di Pasqua (08/06/2019)

Brano biblico: At 28,16-20.30-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 21,20-25

20Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». 21Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». 22Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». 23Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».

24Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. 25Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

“Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso in affitto e accoglieva tutti quelli che venivano da lui, annunciando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento. “
At 28, 30-31

Come vivere questa Parola?
Siamo al termine della lettura degli Atti e siamo alla fine della storia di Paolo. Tra mille traversie egli è arrivato a Roma. Ci è arrivato “costretto”, ci è arrivato infatti non di sua spontanea volontà ma mandato da Dio e ci è arrivato in catene, prigioniero, perché l'unico modo per realizzare quel viaggio era trasformare l'odio e la contrarietà dei suoi conterranei e correligionari naturali che lo accusavano e lo desideravano in galera e morto, in opportunità. Paolo è il mezzo con cui il Vangelo arriverà a Roma, allora cuore del mondo. Le sue catene, il suo corpo, dunque la sua intelligenza, la sua parola porteranno Gesù oltre i confini geografici e culturali della Palestina e daranno all'esperienza di Cristo universalità. La sua prigione ha mura che lo contengono, ma sono mura come quelle del Cenacolo, attraversate dal corpo risorto di Gesù. Mura che non bloccano, non fermano; infatti senza impedimento Paolo annuncia il regno e le cose riguardanti Gesù, il Signore.

Signore, ogni nostra prigioni si trasformi in opportunità di annuncio. Aiutaci a non vedere solo l'ostacolo, l'impedimento che ci bloccano. Aiutaci ad avere coraggio e a trasformare la paura che ci incatena in forza di nuova evangelizzazione e di costruzione di nuova umanità.

Dalla sequenza allo Spirito Santo
“Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.”

Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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