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TESTO Commento su Gv 5,1-9

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della IV settimana di Quaresima (02/04/2019)

Vangelo: Gv 5,1-3.5-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

“Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.

Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all'istante quell'uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.”
Gv 5,1-9

Come vivere questa Parola?
Era famosa, ai tempi di Gesù, una piscina chiamata in ebraico Betzatà con cinque portici dove giacevano un grande numero di infermi ciechi e zoppi. È interessante venire a sapere che un uomo da 38 anni era malato e in quel momento in cui cera Gesù giaceva certamente triste. Gesù, senza preamboli, gli chiede vuoi guarire. Quel poveretto, chissà con quale dolore, rende noto al Signore che Lui è lì solo: non ha nessuno che, quando l'acqua della piscina si agita, lo immerga prontamente.
Certa che vuol guarire ma è solo, non ha famigliari, parenti, amici Gesù però lo vede. Con semplicità e apertura di cuore, lo interroga: “vuoi guarire?”. La risposta prende evidente il dramma di questo povero malato: nessuno coglie il desiderio spasmodico, impossibile ad avverarsi perché il malato affonda nella sua solitudine, senza alcun aiuto.
È sabato: per gli Ebrei giorno del tutto Sacro a Dio con conseguente astensione da ogni lavoro.
È sabato: Gesù coglie la stretta relazione di questo giorno con un'astensione totale da ogni lavoro, perché soltanto trionfi la gloria di Dio che coincide sempre con il vero bene dell'uomo.
Ecco, Gesù guarisce il malato e lo incoraggia a viverne subito la conseguenza.
“Prendi il tuo lettuccio e cammina”.
È a questo punto che scopia la severa riprovazione degli scrivi: di sabato nessun lavoro è consentito, dunque neppure quello di aiutare un uomo a uscire dalla malattia?

Ecco, Signore Tu m'insegni che anche il sabato è stato voluto da Dio perché l'uomo avesse spazio e tempo da dedicare alla gloria del Creatore e al riposo, al bene di noi sue Creature. Aiutami a vivere bene, oggi, la domenica e ogni giorno festivo: sia a lode della Tua gloria e a sereno diffondersi della pace in me, in famiglia, nei luoghi di incontro, di comunicazione, di comunione.

La voce di un Vescovo santo
“Ecco ciò che conta per un cristiano: Dio in cielo, la Bibbia da una parte; l'uomo, la terra, le necessità stringenti dall'altra parte.”
Tonino Bello

Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org

 

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