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TESTO Commento su Ger17, 7-9

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Giovedì della II settimana di Quaresima (21/03/2019)

Brano biblico: Ger 17,5-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 16,19-31

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: 19C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. 20Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, 21bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. 22Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. 24Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. 25Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. 26Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. 27E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, 28perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. 29Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. 30E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. 31Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

“Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia. Egli è come un albero piantato lungo l'acqua, verso la corrente stende le radici, non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi: nell'anno della siccità non intristisce, non smette di produrre i suoi frutti.”
Ger17, 7-9

Come vivere questa Parola?
L'immagine dell'albero, ricco di foglie e con lunghe radici che raggiungono la corrente d'acqua, è un simbolo vivo e parlante dell'uomo benedetto da Dio. Si tratta di una realtà diversa nell'immaginario del profeta Geremia, testimone drammatico del crollo del regno di Giuda e della rovina di Gerusalemme. La fedeltà a Dio e alla sua legge è principio di vita, di fecondità, di freschezza interiore. Spesso, anche noi, quando le cose vanno male, quando ci sentiamo incompresi e abbandonati dagli amici, sperimentiamo la desolazione del deserto. Abbiamo fame e sete di vita, che ci sembra sfuggire dai nostri giorni. Abbandonarsi con fiducia al Signore, alla vena segreta e profonda della sua acqua d'amore, può farci rifiorire. Possiamo godere di un senso primaverile di gemme, magari sconosciute, che ci aprono ad una nuova visione.
La fedeltà a Dio, la fiducia nella sua Parola possono donarci quella speranza che ci fa indovinare nell'albero spoglio della nostra esistenza, “il verde a venire”. Sappiamo, come afferma uno scrittore contemporaneo, che “Le anime hanno le loro stagioni, ma Dio ci lesina forse le sue primavere?”.

Oggi, nella preghiera, chiederò al Signore di conservarmi lo stupore e la meraviglia di fronte alla Sua creazione.

La voce del profeta Isaia
“Il Signore farà scorrere su Gerusalemme un fiume di pace e di salvezza...i suoi bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati.”

Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com

 

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