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TESTO Commento su Matteo 4,1-11

don Michele Cerutti

I domenica di Quaresima (Anno C) (10/03/2019)

Vangelo: Mt 4,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l’uomo,

ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

ed essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:

Il Signore, Dio tuo, adorerai:

a lui solo renderai culto».

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Inizia un cammino quaresimale e ci viene in aiuto la Parola di Dio con il brano che la liturgia ci propone in questa domenica.
Gesù ha appena ricevuto il Battesimo nel fiume Giordano e lo Spirito lo conduce già nel deserto.
Un tempo di quaranta giorni, c'è il richiamo all'esperienza del popolo di Israele peregrinante deserto nei suoi quattro lustri in cammino verso la Terra promessa.
Gesù si sottopone a un duro digiuno e al termine di questo periodo il diavolo si insinua per distoglierlo dal suo proposito.
Il divisore agisce come sempre con tentazioni.
La prima tentazione è quella che invita Gesù a trasformare le pietre in pani per sfamarsi, ma il Signore risponde citando la Scritture che afferma: “Non di solo pane vive l'uomo”. La prima tentazione richiama la dimensione materiale.
La seconda tentazione è un invito a prostrarsi al demonio per avere in cambio il potere di regni che il diavolo stesso fa vedere a Gesù invitandolo a porsi su una montagna per accorgersi della grandezza della promessa che intende garantire al Signore. Questa è la tentazione del potere a cui il Figlio di Dio si sottrae ricordando che solo al Signore occorre prostrarsi.
Nella terza tentazione il diavolo invita Gesù a esercitare la sua forza e il suo comando sugli angeli per salvarsi. L'astuto diavolo lo pone sul punto più alto del tempio e lo invita a buttarsi giù per mostrare la veridicità della Scrittura che mostra come al Figlio di Dio sarebbero venuti in aiuto le schiere celesti.
Gesù risponde invitando il diavolo a considerare la Scrittura che esorta a non mettere alla prova il Signore Dio.

Questo brano che segna l'inizio di questo cammino mette in evidenza la nostra condizione di uomini su questa terra prendendo consapevolezza della fragilità, che ci caratterizza, per accogliere la grazia che libera dal peccato e infonda una nuova forza in Cristo.
C'è un richiamo a come la fede cristiana, pur comportando una lotta contro i dominatori del mondo nel quale il diavolo è in opera senza stancarsi, sia implicata ad avvicinare l'uomo a Dio.
Allora la Quaresima consiste nel entrare nel deserto per farlo tornare un giardino della comunione con Dio come era prima del peccato originale. Rompendosi la comunione con Dio si è venuto ad incrinare l'armonioso rapporto degli esseri umani con l'ambiente e il giardino si è trasformato in deserto. L'uomo si ritiene Dio del creato e se ne sente padrone assoluto.
Siamo chiamati a una conversione di cui la Quaresima rappresenta il segno sacramentale con i tre pilastri.

Digiuno come risposta alla tentazione del demonio nei confronti di Gesù affinché l'uomo possa comprendere che non solo di pane vive l'uomo e quindi si abbandoni una dimensione troppo materiale della vita in cui ci si preoccupa di cosa mangiare e non di come alimentare lo spirito. Il digiuno diventa la porta per vivere in pienezza gli altri due pilastri. Il digiuno ha la capacità di frenare il peccato non è come si può pensare oggi nella cultura del benessere una misura terapeutica per il corpo. E' una terapia per curare ciò che impedisce ai credenti di conformare loro stessi alla volontà di Dio.
Elemosina educa alla generosità dell'amore diventa risposta alla tentazione del diavolo di usare il potere facendo meno dei fratelli e anzi di utilizzarli. San Giovanni Benedetto Cottolengo affermava: “Non contate mai le monete che date, perché io dico così sempre: nel fare l'elemosina la mano sinistra non ha da sapere ciò che fa la destra, anche la destra non ha da sapere ciò che fa essa medesima”.
Pilastro importante è la preghiera che consiste nel riscoprire la forza dell'Eucaristia e del Sacramento della Penitenza oltre che la meditazione profonda della Parola di Dio. La preghiera che ci aiuta a non tentare il Signore ma di entrare in un dialogo vero e profondo con Lui.
Alcuni spunti per non perdersi. Buona Quaresima!

 

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