PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Luca 6,39-45

padre Paul Devreux

VIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (03/03/2019)

Vangelo: Lc 6,39-45 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,39-45

In quel tempo, Gesù 39disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? 40Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.

41Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? 42Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.

43Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. 44Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. 45L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

Mi viene spontaneo citare questi detti di Gesù per pretendere di non essere giudicato.
Come mai non vedo la trave che ho nell'occhio, mentre vedo benissimo i difetti degli altri?
Mi sembra di capire che la mia cecità e tendenza a giudicare viene da un bisogno: il bisogno di sopravvivenza. Per sopravvivere devo difendermi e cercare sempre di emergere e di piacere. Se invece mi scopro povero, ho paura di essere rifiutato e marginalizzato.

Faccio un esempio. Domenica scorsa qualcuno mi ha citato il proverbio: “Chi semina grandine raccoglie tempesta”. Subito ho pensato che poteva applicarsi a tante persone, ma non ho pensato minimamente che poteva essere vero anche per me. Eppure di tempeste ne ho raccolte tante. Come mai non riesco a vedere che ho seminato grandine? Perché normalmente, in tutte le situazioni, chi viene dichiarato colpevole viene marginalizzato e di questo ho paura. Perciò qualsiasi cosa faccio la considero giustificabile e quindi giusta, non condannabile. Vedo benissimo i difetti e le colpe degli altri; le mie non posso né vederle né ammetterle.
Chi mi darà la libertà di vedere?

Gesù prende il cieco nato, lo porta in disparte, lontano da quelli di cui ha paura, e lì lo ama cosi tanto da donargli la vista e la libertà di tornare a stare con gli altri. Vedere è una libertà che scaturisce dal sentirsi amati, accolti per quello che siamo. Più mi sento accolto, più sono libero di essere un povero, bisognoso degli altri e beato.
Quando confesso, vorrei poter dare prima l'assoluzione e poi ascoltare, perché è dal sentirsi accolti che nasce la libertà di spogliarsi e farsi vedere per quello che siamo. Di fatto, se ho la libertà di spogliarmi, è perché Dio mi ha già amato, altrimenti nessuno molla la sua corazza. Chi non si sente amato si chiude a riccio.

L'albero porta frutti buoni se pianta le sue radici nella Parola di Dio e se si lascia illuminare e scaldare da quel sole che è l'Amore Gratuito di Dio.
Più riesco a dare tempo al Signore nella mia giornata, più lo accolgo come maestro, più sono liberò di capire me stesso e gli altri, senza giudicare.

 

Ricerca avanzata  (53712 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: