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TESTO Di terra e di cielo

don Maurizio Prandi

VII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (24/02/2019)

Vangelo: Lc 6,27-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,27-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 27A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, 28benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male.

29A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. 30Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.

31E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. 33E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.

36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

L'orizzonte nel quale ci stiamo muovendo da qualche settimana a questa parte è quello della smisuratezza dell'amore di Dio; un Dio esagerato lo abbiamo definito e a maggior ragione oggi possiamo dirlo, dopo aver ascoltato una pagina di vangelo che invita a cose che appaiono assurde, invivibili, come ad esempio l'amore ai nemici.

La seconda lettura ci dà qualche indicazione in più credo: Gesù ci rivela il volto di un Dio esagerato perché datore di vita
1) nel senso che in Gesù Dio dà, dona, perde la sua vita morendo sulla croce;
2) nel senso che Gesù ci dona la vita indicandoci la direzione, la strada, il modo di vivere veramente e pienamente. È quella vita che ci fa vivere, non un'altra!
Paolo ci parla di un primo Adamo, vivente si, ma segnato dal limite e di un ultimo Adamo che viene definito datore di vita. In mezzo c'è tutto un cammino mi viene da dire, che ci porta a capire che Dio ci mostra la via per diventare esagerati anche noi. Stiamo conoscendo questo Dio esagerato, ma l'obiettivo è quello di, affascinati dalla bellezza che Gesù ci mostra e ci rivela, diventare esagerati come Lui. Non contrapponendo corpo carnale e corpo spirituale, ma dicendoci che un corpo ha bisogno dell'altro, Paolo ci dice che si vive sì, ma la vita bella non è quella con lo sguardo rivolto semplicemente alla terra, perché di terra soltanto non siamo fatti. È necessario, è possibile andare un pochino al di là e sarà bello scoprire che siamo fatti di terra e di cielo.

C'è un passaggio del vangelo di oggi che ce lo dice chiaramente: diventate (non: siate!) misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso. Nulla di magico qui, nulla di puntuale, nulla di automatico ma anzi ci viene indicato un percorso difficile, un cammino faticoso e arduo nel quale scoprire che vivere come Gesù è bello ed è possibile. La strada che il vangelo ci indica è quella della misericordia, è quello il punto di arrivo, la meta: quello della misericordia è veramente un Dio esagerato! C'è una realtà, una vita di tutti i giorni da vivere, da abitare e per farlo occorre vedere dentro, andare al di là di ciò che appare. Ci indica una meta Gesù, una vetta da conquistare che si chiama perdono, che si chiama gratuità!

C'è una bella indicazione nel commento al vangelo di Luca che fa la nostra amica biblista, Rosanna Virgili: occorre cambiare mentalità, occorre convertirsi perché per capire la misericordia occorre acquistare una vista spirituale. Sta proprio qui credo, il senso della preghiera: occorre stare davanti a Dio, davanti a quel pane che spezziamo durante la messa: ecco l'agnello di Dio! Ecco la vita bella, bella perché donata anche per gli ingrati, i malvagi e i nemici, ecco il padre misericordioso che Gesù ci indica a modello di una vita vera, ecco la gratuità, ecco il perdono, ecco il non giudizio. Ecco la misura di Dio, pigiata, colma, traboccante di cui ci parla il vangelo di oggi, ecco il Dio smisurato, esagerato!

 

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