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TESTO Commento su Dt 26,4-10; Sal 90; Rm 10,8-13; Lc 4,1-13

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I Domenica di Quaresima (Anno C) (10/03/2019)

Vangelo: Dt 26,4-10; Sal 90; Rm 10,8-13; Lc 4,1-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,1-13

1Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo».

5Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». 8Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».

9Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

affinché essi ti custodiscano;

11e anche:

Essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

12Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

13Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Le letture odierne, che la Sacra liturgia offre, mettono in evidenza tre elementi tipici, per vivere con profitto, la penitenza quaresimale: azione di grazie, professione di fede, purificazione mediante la Parola.
Il brano evangelico di Luca, già al quarto capitolo, ci presenta lo scontro tra i due protagonisti del dramma, che raggiungerà il suo culmine il giorno del Venerdì Santo, con la vittoria apparente del demonio. Ma c'è dell'altro che l'evangelista vuol presentare alla sua comunità e a noi; vuol presentare Gesù, come modello per tutti i cristiani, giacché la prova è la sorte quotidiana di ogni singolo battezzato.
Ogni vita cristiana affronta delle tentazioni più o meno radicali e tra questi il culto del denaro, senza esclusione di alcun uomo, battezzato o meno, da questo non è esente neppure la gerarchia ecclesiastica; l'ipertrofia del potere politico, allorché vengono calpestati i diritti dei cittadini; il lavoro degli operai, da parte dei fattori di lavoro e non solo. Ma la tentazione più subdola, che frequentemente ci fa cadere in trappola e che ci viene presentata ogni giorno, è quella di dubitare dell'esistenza del maligno.

La prima lettura, tratta dal libro del Deuteronomio ( Dt 26, 4-10 ) è un testo liturgico ambientato nella festa delle primizie “ dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”.

Il Salmista ci invita a invocare l'aiuto del Signore, nell'ora della prova.

Nella terza lettura, l'apostolo Paolo, con la lettera ai Romani ( Rm 10, 8-13) ci comunica che, < se con la tua bocca proclamerai; che “Gesù è il Signore!”, e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dia morti, sarai salvo>.

Molto bella è la colletta di questa domenica: “,Signore nostro Dio, ascolta la voce della Chiesa che ti invoca nel deserto del mondo......perché nutriti con il pane della tua parola... vinciamo con il digiuno e la preghiera le... seduzioni del maligno”.

La prima lettura è tratta dal capitolo 26 del Deuteronomio (Dt 26, 4-10) ed è un testo liturgico ambientato nella festa delle Settimane o delle primizie. “ il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e le deporrà davanti all'altare del Signore”. Queste primizie hanno un significato eucaristico.
Con esse Israele riconosce che tutto deve ritornare al Dio vivente nella lode e nell'azione di grazie perché è un suo dono, prima che un frutto del lavoro dell'uomo. Pertanto l'offerta cultuale è una risposta umana all'azione benefica di Dio. Subito dopo l'afferente è invitato à pronunciare quello che viene, dell'amore, della croce considerato il “Credo storico di Israele”. Questo “credo storico” è un invito anche per noi a domandarci, non solo “chi è Dio” ma anche, e soprattutto, “che cosa ha fatto Dio per noi”. È con questa domanda che impariamo a conoscere l'Eterno attraverso la fede che nasce dall'esperienza di Dio. Fede che agisce nella nostra, nella mia storia.
Riconosciamo che tutto è dono dell'Altissimo e creiamogli grazie per il dono del Figlio.
Questo Salmo, che è un Salmo di pellegrinaggio”, è anche tipico del periodo quaresimale. Il diavolo lo cita allorché tenta Gesù nel deserto. I primi due versetti vengono interpretati come l'esclamazione del pellegrino che viene a cercare riparo e a passare la notte nel Tempio (riposare all'ombra dell'Altissimo). È questo il periodo più idoneo per cercare anche noi riparo all'ombra dell'Altissimo per riprendere, presso Dio, la forza necessaria per vincere le insidie del tentatore.

Il brano dell'Apostolo delle genti ai Romani, che costituisce la seconda lettura di questa settimana, è un richiamo che ci riporta al centro della nostra fede: “ Gesù è il Signore”. Questo è l'evento fondamentale: l'innalzamento-glorificazione di Cristo, da “Dio risuscitato dai morti”.
È su queste basi, “ Gesù è il Signore” e “Dio lo ha resuscitato dai morti”, che si costituisce la nuova alleanza e la professione fede di tutti i cristiani, senza distinzione di razza: “ Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”.

Il Vangelo di Luca, di questa prima domenica di Quaresima, ci narra delle tentazioni a cui Gesù viene sottoposto, nel deserto, da satana: separare il Cristo dal progetto che ha il Padre su di Lui. Satana lo tenta proponendogli di percorrere la scorciatoia del facile successo, del potere, della forza, della popolarità, di liberarsi degli interessi economici con le ricchezze, piuttosto che percorrere la strada dell'umiliazione, dell'amore, della croce. È in questa lotta tra Gesù e satana, che il cristiano ritrova il suo dramma personale e l'insegnamento di come superare la tentazione, scegliendola volontà di Dio rifiutando gli idoli mondani. Rifiutare le sicurezze basate su compromessi, tradimenti sul messaggio evangelico, la religiosità costruita a nostra misura.
Venir tentato, non è semplicemente rischiare di essere sedotti dal male; significa anche scegliere, in maniera decisiva, tra la sicurezza mondana e la totale fiducia in Dio, come Abramo, senza sapere dove Dio voglia portarci.
Tali tentazioni sono veramente avvenute o sono fantasie su Gesù? Se esaminiamo, con attenzione, il Nuovo Testamento al riguardo, ci rendiamo conto che le tentazioni furono una realtà nella vita di Gesù, anche se espresse in maniera drammatizzata. Esse sono state una provocazione d usare il suo potere divino tutte le volte che nella sua vita terrena si è scontrato con: l'ostilità, il rifiuto e l'opposizione di quelli che “ contano”.

Revisione di vita
- Ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo per realizzare il progetto di Dio su di noi come ha fatto Gesù?
- Ricordiamo che in ogni sacramento è lo spirito Santo che agisce?
- Il diavolo agisce specialmente quando il fisico e lo spirito sono spossati, feriti o deboli. Sappiamo prendere le nostre precauzioni abbandonandoci a Dio?
- Tante volte nella tentazione ci potrà sembrare che Dio ci abbia abbandonati. In queste circostanze facciamo ricorso alla Parola di Dio come l'ha fatta Gesù?

Marinella ed Efisio Murgia di Cagliari.

 

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