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TESTO Benedetto sei tu, Signore, umile re di gloria (201)

don Remigio Menegatti  

XIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (03/07/2005)

Vangelo: Mt 11,25-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 11,25-30

In quel tempo Gesù disse: 25«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. 27Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

28Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. 29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (Zc 9,9-10) è un breve ma intenso invito alla gioia e all'esultanza rivolto a Gerusalemme. Il motivo è la presenza del re che entra nella città santa. Un re semplice, umile, che opera per la pace, eliminando i carri da guerra e distruggendo le armi. Solo in questo modo può regnare su tutta la terra, e venir riconosciuto da tutte le genti e acclamato da ogni popolo come il vero liberatore.

Il vangelo (Mt 11,25-30) presenta la preghiera con cui Gesù rende lode al Padre perché ci sono alcuni che accolgono le sue parole. Si tratta della gente semplice, coloro che attendono con fiducia e pazienza il regno di Dio. Sono i "poveri" che Gesù chiama beati, gli affamati e assetati di giustizia, i puri di cuore. Sono coloro che si aprono alla presenza di Dio e riconoscono in Gesù il Messia che il Padre ha mandato.

Salmo 144
O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome
in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome.

Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all'ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore verso tutti,

la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno

e parlino della tua potenza.

Il tuo regno è regno di tutti i secoli,
il tuo dominio si estende ad ogni generazione.
Il Signore sostiene quelli che vacillano

e rialza chiunque è caduto.

Il salmo esprime la lode verso il Signore, che viene benedetto ed esaltato in ogni situazione della vita e con continuità.

Il motivo della lode è richiamato poco dopo mettendo in risalto le caratteristiche di Dio: la pazienza e la misericordia, la generosità e la bontà che dimostra verso ogni persona. Dio è lento all'ira e ricco di grazia, usa con tutta la sua tenerezza. Egli è conforto e sostegno per chi si trova in difficoltà, e per chi nella vita ha sbagliato, perché non ha vissuto secondo la proposta d'amore che nasce da Dio.

Il Signore è presentato come un re il cui regno arriva fino ai confini della terra, senza escludere alcuno dei suoi figli. Tra questi c'è un posto particolare per "i lontani", che faticano a percorrere le vie del Signore.

Un commento per ragazzi

C'è un passaggio nella prima lettura che ci riposta sulla strada che va verso Gerusalemme, una settimana prima della Pasqua dell'anno 30 d.C. Una persona entra acclamata da una grande folla; per lui stendono mantelli e rami di palme e di altri alberi. La folla lo acclama: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore".

Sì, si tratta di Gesù. Anche lui entra nella città santa cavalcando un asinello.

È accolto come un re, un re speciale, non di quelli che si impongono, che usano la forza per comandare, attorniati da un esercito ben armato e deciso di dare battaglia. È lui che realizza pienamente e definitivamente la profezia di Zaccaria. E non solo nel giorno del suo ingresso in Gerusalemme.

Fin dall'inizio della sua vita è stato accolto da persone semplici come i pastori che a Betlemme accorrono a vedere il dono che gli angeli avevano annunciano. Certo, ci sono anche i Magi, ma si tratta non tanto di re, quanto di studiosi. Quando inizia la sua missione Gesù chiama attorno a sé alcuni per condividere la sua vita: tra loro ci sono pescatori e un esattore delle tasse. Avevano poco, e hanno lasciato tutto per seguire uno che coltivava grandi sogni, ma non potenza e forza da dominare.

Nella sinagoga di Nazaret annuncia che si realizza la profezia di Isaia che parla della liberazione dei poveri, dell'aiuto che Dio offe a chi è svantaggiato. Chi più degli altri beneficia del suo intervento sono "gli ultimi", quelli che non hanno altro motivo di aiuto se non il Signore. Lui è attento ai piccoli gesti vissuti con un cuore grande: come la vedova che dà poche monete, ma non infinita generosità e fiducia nella provvidenza di Dio. In croce assicura il paradiso ad un condannato che solo all'ultimo momento si apre al perdono, e quindi alla salvezza.

Sono questi "i piccoli" a cui Dio fa conoscere, attraverso le parole e i gesti di Gesù il grande tesoro che è preparato per loro, e nascosto nel campo della vita.

I piccoli sono avvantaggiati nello stile di Dio. Piccoli perché aprono la loro mano per chiedere. Quando poi ricevono non chiudono la mano, così che altri possano arricchirsi condividendo il loro stesso dono. Sono quelli che chiedono il "pane quotidiano" e il perdono e li sanno spartire con il prossimo, sapendo bene quanto sono preziosi questi doni di Dio. Anche noi possiamo entrare nel numero dei piccoli per i quali Gesù benedice il Padre. Piccoli se vediamo l'amicizia con Gesù come un dono e non un obbligo, una possibilità di crescita e non una serie di doveri o divieti per complicare infinitamente la vita. Piccoli... e fortunati!

Un suggerimento per la preghiera

Signore, ci uniamo a chi ti loda. Anche noi sperimentiamo ogni giorno la tua generosità, la pazienza che usi con noi, la premura verso chi si sente ancora più bisognoso.

Anche con noi tu sei grande nell'amore e vogliamo benedirti. Desideriamo dire bene di te con le persone che incontriamo per condividere con tutti la gioia di essere figli di Dio, e per annunciare anche a chi non ti conosce il tesoro che tu preparai per tutti e che trovano soprattutto coloro che non si vergognano di cercare e domandare la tua salvezza.

Libri di don Remigio Menegatti

 

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