TESTO Commento su Mc 4,1-2
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Mercoledì della III settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (30/01/2019)
Vangelo: Mc 4,1-20
«E di nuovo cominciò a insegnare lungo il mare; e si riunì presso di lui moltissima folla, così che egli, salito in barca, sedette sul mare e tutta la folla davanti al mare stava a terra. E insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate!»»
Mc 4,1-2
Come vivere questa Parola?
Shemà Israel. Ascolta! E' il primo e grande comandamento per Israele. Gesù conosce bene questo appello e lo rende fattibile parlando alle folle in modo semplice e chiaro. Usa spesso la parabola, cioè le immagini che la gente conosce perché fanno parte della propria vita di agricoltori, pescatori, pastori, donne di casa. Per mezzo delle parabole, Gesù aiutava la gente a percepire la presenza misteriosa del Regno nelle cose della vita. Una parabola è un paragone. Lui usa le cose conosciute e visive della vita per spiegare le cose invisibili e sconosciute del Regno di Dio. Per esempio, la gente della Galilea capiva quando si parlava di semi, di terreno, di pioggia, di sole, di sale, di fiori, di pesci, di raccolto, etc. E allora l'ascolto era suscitato anche dal fascino di chi parlava con immagini che comunicavano da sole la vita quotidiana nella sua bellezza e concretezza. Le folle seguivano un Maestro che sapeva parlare il loro linguaggio. Erano pronte anche a rimanere senza cibo perché la voce di Gesù diventava pane per la loro vita.
Farò alcuni momenti di silenzio nella mia giornata e dirò: “Parla Signore, il tuo servo ti ascolta.
La voce di uno scrittore contemporaneo
Seppero sotto il Sinai che l'ascolto è una cisterna in cui si versa acqua di cielo di parole scandite a gocce di sillabe. L'ascolto è un pozzo che le serba intere. Da lì se ne può attingere ogni volta sembra che ne manchi una.
Erri De Luca
Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com