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TESTO Commento su Matteo 8, 5-13

don Michele Cerutti

5a domenica dopo Epifania (anno C) (10/02/2019)

Vangelo: Mt 8, 5-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

I brani che abbiamo proclamato ci mettono in evidenza la paternità di Dio e l'amore incondizionato di Gesù che abbracciano ogni uomo senza distinzione.
Il principio è affermato con forza nella seconda lettura dall'apostolo Paolo che costituisce quella unità tra prima lettura e Vangelo. In Gesù non c'è più distinzione.
Nel primo brano Dio, attraverso Ezechiele, continua a promettere al suo popolo, anche se è stato infedele il cercare di superare la divisione in due regni per vivere sotto un Re e in maniera concorde applicare la legge di Dio.
Gesù nel Vangelo si spinge a guarire il servo malato di un centurione, che si rivolge a Gesù stesso mostrando una fede, che il Signore elogia per esemplarità. Un centurione era considerato un pagano.
In un mondo come quello caratterizzato da divisioni e lacerazioni con violenza inaudita a volte anche in nome di Dio la lezione che ci viene offerta è quella di invocare il Signore che risponde con amore.
Alla luce di questa parola occorre riscoprire la grandezza del documento che il Santo Padre, Papa Francesco e l'imam degli Emirati Arabi Uniti hanno stipulato in questi giorni.
Il “documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” impregnato di un grande valore profetico contro la cultura dell'impossibile convivenza fra cristiani e islamici e anche di un valore rivoluzionario perché intende ridare un'anima spirituale al mondo della misura e del profitto.
Nel documento si ribadisce la necessità di adottare la cultura del dialogo e la conoscenza reciproca come metodo e criterio dall'altro la critica alle filosofie materialiste che divinizzano l'uomo mettendo i valori mondani al primo posto rispetto ai valori trascendenti e supremi con danno alle generazioni.
Riscoprendo la collaborazione religiosa si porta a una difesa della famiglia e della vita con condanne all'aborto, all'eutanasia e agli atti terroristici.
Si arriva a una riconciliazione non solo tra i credenti, ma anche tra questi e gli atei.
Occorre riscoprire una collaborazione tra Occidente e Oriente in cui il primo potrebbe ritrovare nel secondo una cura per malattie spirituali e invece guardando in direzione opposta l'Est potrebbe apprendere dall'Ovest tanti elementi che possono aiutarlo dalla debolezza e dal declino scientifico.
Tanti potrebbero obiettare belle parole tuttavia si esortano studiosi e governanti di attuare questo documento stipulato tra due confessioni religiose e in tal modo il principio paolino per cui non c'è distinzione tra giudeo e greco, schiavo e libero possa trovare attuazione.

 

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