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TESTO Commento Giovanni 19,31-37

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Sacratissimo Cuore di Gesù (Anno B) (27/06/2003)

Vangelo: Gv 19,31-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 19,31-37

31Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 33Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. 35Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

Dalla Parola del giorno

Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.

Come vivere questa Parola?

Il cuore, soprattutto per la Bibbia, è la sede di ciò che nell'uomo è più importante: la sua capacità di amare, di volere, di decidersi. Proprio per questo la parola del vangelo è incredibilmente illuminante. Ci aiuta a cogliere il rapporto strettissimo tra il cuore di Cristo e la sua Chiesa, il nostro essere Chiesa. Sì, perché noi – come Chiesa – ossia come membra vive del Corpo Mistico di Cristo, siamo nati lì. Sembra un gesto quasi inconsulto quello dell'anonimo soldato che, nel drappello di quelli che sono lì a costatare la morte del Crocifisso, gli infigge impietosamente nel fianco il colpo di lancia. Eppure teologi mistici e uomini spirituali di tutti i tempi ci hanno visto una misteriosa realtà: è dal cuore trafitto del Redentore che sgorgato l'ultimo sangue versato, l'ultima sua acqua. Quei Sacramenti che hai ricevuto e ricevi, quel misterioso fluire della VITA NUOVA che essi ti veicolano, hanno la loro segreta scaturigine lì. No, l'acqua non sgorga da una fonte qualsiasi (fosse pure la più cristallina e pura) e il sangue non viene da non so quale preziosa enoteca. Questi due elementi vitali per il mio cammino spirituale vengono dal cuore di Gesù: dal suo "cuore mite e umile" e trafitto dalla croce.

Oggi opererò uno speciale rientro al mio cuore per dimorare più che mai, in quiete contemplativa, dentro il cuore di Cristo. Egli mi ha amato fino a darmi il segreto della sostanza vitale scaturito dalla sua morte in croce. Se il suo cuore mi ha amato fino a questo punto, posso io starmene rattrappito in un cuore gretto, egoista, abitudinario?

O cuore immensamente amante di Cristo, converti il mio cuore al tuo; rivestilo della tua umiltà e mansuetudine, rendilo parte viva della tua Chiesa nell'assunzione vitale dei tuoi sacramenti, specie quelli della Riconciliazione e dell'Eucaristia.

La voce di un Certosino

È dal cuore trafitto di Gesù che è venuta a noi la nostra redenzione: essa si trova in quel Cuore come nella sua sorgente, come in un tesoro nascosto. E questo Cuore ferito non ferirà il nostro cuore? Non l'ameremo dunque?
Ludolfo di Sassonia

 

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