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TESTO Commento su Matteo 7,6.12-14

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (21/06/2005)

Vangelo: Mt 7,6.12-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Entrate per la porta stretta perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto è stretta e angusta la via che conduce alla vita e pochi sono quelli che la trovano!
.
Come vivere questa Parola?

Gesù introduce la conclusione del "Discorso della montagna" dicendo sostanzialmente: questa che vi ho proposto è la porta che introduce nel Regno dei cieli, la via da percorrere. Verrebbe spontaneo cercare di circoscrivere questi due elementi essenziali, enucleando quello che "si deve fare" intorno a norme ben definite, in modo da "sentirsi a posto". Ma non è così. Se leggiamo il vangelo di Giovanni, troviamo sulle labbra di Gesù queste affermazioni: "Io sono la porta", "Io sono la via". Il cristiano non è chiamato ad adeguare la propria esistenza ad alcune norme ben delimitate dal "non fare...", che poi lasciano ampio spazio a una vita incentrata su se stessi. La Porta, la Via è una persona: è Cristo. Solo ripercorren-do nella nostra esistenza la sua, cioè assumendone in pieno il modo di amare, di pensare, di volere si può avere accesso al Regno di Dio, perché si ritrova la fisionomia di figli, che il peccato ha offuscato ma che non verrà mai cancellata. Sì, quello che devo "fare" è lasciare che il "figlio cresca in me". Devo permettere a questa realtà sublime, che mi è data in dono ma solo come potenzialità che urge dentro di me, di svilupparsi fino ad esplodere in pienezza. Certo, la via del "non-essere" è spaziosa, perché ha dinanzi a sé la dispersione in rivoli che non confluiscono però in nessun corso d'acqua. La via dell'"essere", invece, tende a incanalare nella direzione di ciò che ognuno è in profondità, unificandolo armoniosamen-te così che tutto converga in quel nucleo da cui pulsa la vita (quella con cui Gesù si è identificato quando ha detto: Io sono la Vita), cioè l'amore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, porterò lo sguardo su Gesù Via-Verità-Vita. È Lui la porta che mi permette di aver accesso al Padre. Stretta per chi vuol lasciare libero andazzo a tutte le pulsioni, ma liberante per chi sceglie di essere se stesso in pienezza.

Ti ringrazio, o Padre, perché mi hai donato in Gesù la porta e la via di un'umanizzazione piena e reale. Sostienimi con il tuo Spirito perché non ceda mai alle allettanti proposte di itinerari forse più facili, ma che hanno come sbocco il "non-essere".

La voce di un Padre apostolico

La via nella quale noi troviamo la nostra salvezza è Gesù Cristo, il sommo sacerdote delle nostre offerte, il nostro protettore, l'aiuto per la nostra debolezza. Per lui noi fissiamo lo sguardo nell'alto dei cieli: per lui contempliamo, come in uno specchio, la sembianza immacolata e sublime di Dio; per lui si sono aperti gli occhi de nostro essere; per lui la nostra intelligenza, prima ottusa e ottenebrata, rifiorisce alla sua luce mirabile.
S. Clemente

 

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