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TESTO Dentro i confini dell'umano

don Luca Garbinetto  

Natale del Signore - Messa della Notte (25/12/2018)

Vangelo: Lc 2,1-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,1-14

1In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

8C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 13E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli

e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

La vita umana è fatta di limiti, di confini. Il tempo, lo spazio, i ritmi dell'esistenza ci trattengono, oppure ci muovono secondo i battiti della natura. Anche l'esperienza più stupefacente, quella di generare una vita, è soggetta a delimitazioni che non sono decise dalla donna. Nove mesi, più o meno, perché possa andare tutto bene.
E in tutto questo l'uomo può decidere di ribellarsi, o presumere di impadronirsene. Del tempo, dello spazio, appunto, addirittura delle relazioni. Pretende di controllarle, pretende di contare e misurare, pretende di gestire a suo piacimento. Il censimento, in una precisa epoca storica, è simbolo di questo complesso di onnipotenza, che riporta l'uomo al peccato delle origini.
Ma l'uomo e la donna possono anche decidere di affidarsi, di accompagnare da protagonisti le delimitazioni della storia e della legge. Imposte, ma non subite. Riconosciute, e per questo accettate, perfino amate. Giuseppe e Maria scelgono insieme questa strada. Sono lo specchio di una umanità diversa, sostanzialmente contenta di essere semplicemente se stessa. Di una umanità sobria, giusta, compassionevole. Senza bramosie di potere e di possesso. Senza vanitosi esperimenti di manipolazione della vita. Questi portano agli abusi, alle violenze. Lo stile di Giuseppe e Maria indica invece l'itinerario del rispetto, del riconoscimento reciproco, della costruzione di futuro.
È quello che ciascuno di noi può fare: abitare la propria storia con intraprendente accettazione, con instancabile accoglienza, con paziente seminagione di tenerezza. Inutile voler rifuggire la nostra condizione di creature. Molto più efficace intravedere in questa costitutiva fragilità la dimensione più viscerale della nostra figliolanza.
Maria e Giuseppe la riconoscono proprio a partire dal dono di un Figlio. È in Gesù, che sta per nascere, proprio dentro i confini inediti della Legge, che Dio mostra la sua esuberanza. A coloro che colgono la coraggiosa sfida di obbedire alla propria storia senza ripudiarla, Dio manifesta la sua creatività traboccante. Non viene dal Cielo come una meteora, né si mostra in apparizioni mitiche e fantastiche. Dio si incarna! Dio assume la carne! Dio si autolimita per strabordare di vita e di gioia dal nostro limite!
Celebriamo questo mistero di Grazia, nella notte più che mai autentica del Natale. Grazie al fiducioso cammino di una giovane coppia di sposi, prossimi genitori dell'Impossibile, noi tutti riconosciamo che le notti della nostra esistenza hanno sempre un termine. Anzi, dal loro confine irrompe la Luce, l'alba che abbaglia anche le notti degli emarginati, i pastori fuori legge di Israele.
Abitare l'esistenza con vigore nuziale, permette a Maria e Giuseppe di accogliere il dono di una maternità e una paternità che oltrepassa qualsiasi attesa. È il Figlio di Dio che prende carne attraverso la loro custodia, e che irrompe nella storia scavalcando le balaustre del Paradiso. Lo seguono una moltitudine di angeli, che non stanno più nella pelle dalla gioia. E coinvolgono in un vortice di festa quanti normalmente dovrebbero restare entro le barriere dell'emarginazione. Paradossalmente, i confini infranti dall'irruzione di Dio non creano dispersione, bensì inclusione e comunione. Si sentono attratti dalle voci del Cielo proprio coloro che le categorie dell'umano separano ed escludono.
Così il Figlio dell'uomo rivela e consegna la verità più profonda dell'umano, in una relazione di amore tra un uomo e una donna che non teme di lasciarsi superare dalla Vita nascente, mai riconducibile a una proprietà o a un diritto. È proprio di tutti noi vivere dentro relazioni autentiche, relazioni vive segnate anche dalla notte, relazioni scandite da tempi e spazi. Ed è proprio di Dio inondare di pace le esistenze di coloro che dentro queste relazioni scelgono di stare non come padroni, ma come umili servi del Signore.

 

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