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TESTO Commento su Luca 2,1-14

fr. Massimo Rossi  

Natale del Signore - Messa della Notte (25/12/2018)

Vangelo: Lc 2,1-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,1-14

1In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

8C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 13E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli

e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Buon Natale!

Ci hanno insegnato che questa è la Notte Santa... Possiamo continuare a chiamarla così, perché, appunto è tradizione, per pia devozione, ... Oppure possiamo chiederci se ancora abbiamo un motivo, per chiamare Notte Santa la notte tra il 24 e il 25 dicembre.

In fondo che cos'ha questa notte di diverso rispetto alle altre 364 notti dell'anno?

Beh, che domanda: mica tutte le notti è Natale! Appunto... perché ogni notte non può essere la notte di Natale? Una provocazione, la mia, per introdurre e orientare la riflessione sul significato del Natale cristiano... La solennità che stiamo celebrando tra queste quattro mura, che poi sono le mura della fede, in questa casa, che poi è la casa della fede, non è il Natale che si celebra fuori!

E questo Natale, il nostro, non conosce tempi forti e tempi deboli... Questo Natale, il Natale della fede, possiamo e dobbiamo celebrarlo tutti i santi giorni!!

Come vi sentite stanotte? Spero bene, meglio del solito!

Che sia un ‘bené profondo e stabile, oppure un ‘bené emotivo e più superficiale, ebbene, dovremmo sentirci bene così, tutte le notti!

Perché da quella notte di duemila anni fa, quando un bimbo è nato per noi, ogni giorno possiamo gioire della nascita di Dio, vita della nostra vita e per la nostra vita!

Così come da quel tragico venerdì in cui il Nazareno morì da infame su una croce, ogni giorno possiamo ringraziare Dio - e lo facciamo durante la Messa! - per averci donato la carne di suo Figlio da mangiare e il sangue di suo Figlio da bere!

Così come da quella domenica di risurrezione, ogni giorno possiamo vivere anche noi una vita nuova nel Signore Risorto!

Tutto il mistero di Cristo che celebriamo nei diversi misteri durante l'anno, può risplendere ogni giorno, in tutta la sua multiforme ricchezza, e illuminarci ad ogni risveglio.

Il mistero di Cristo è il mistero di un Dio, che, da quella (prima) notte santa, non è più stato lo stesso! Certo, nella Sua onnipotenza, Dio non muta...

Ma proviamo a riflettere sul termine “onni-potenza”, parola di difficile comprensione - praticamente impossibile! - per noi, che onnipotenti non siamo, con buona pace di coloro che son convinti del contrario, almeno quanto a sé...

‘Onnipotente' significa che può tutto: non è necessaria una laurea in filosofia per intuire che ‘poter essere' qualcuno, o qualcosa, non significa esserlo già: ciascuno di noi può essere buono, può essere generoso, può essere misericordioso, giusto,... ma non è detto che lo sia realmente.

L'Onnipotente, che tutto può, ha scelto di farsi uomo, passando cioè dalla pura potenza all'atto, in quella notte santa, quando Maria sua madre lo diede alla luce.

Da quel momento, la vita umana, la nostra vita divenne parte integrante di Lui, di Dio.

E di questa nostra umanità Dio non si è più liberato. Ecco perché noi possiamo celebrarlo tutti i giorni come uno di noi!

E come da quella notte l'umanità entrò per sempre in Dio, da quel primo venerdì santo, la sofferenza entrò per sempre in Dio.

Ecco perché possiamo e dobbiamo invocarlo nei momenti di dolore nostro e altrui, certi che Lui ci può capire, avendo anche Lui attraversato la Sua sofferenza - ognuno c'ha la propria, e se la deve vivere in prima persona! -, senza perdere la speranza.
Allora, su con la vita!

Viviamola, questa vita, come possiamo, come sappiamo, nella convinzione che non siamo soli. Abbiamo la nostra famiglia, abbiamo gli amici, abbiamo la comunità... qualcuno che ci ama e che possiamo amare!
Possiamo amare... che meravigliosa possibilità!

Assai più - permettetemi - che la percezione di essere amati, poter amare!

Era necessario che venisse Lui, Dio, a rivelarcelo, mostrandoci fino a che punto si può amare qualcuno, anche chi non ci ama come vorremmo, o non ci ama affatto.
È sempre necessario che Dio venga a ricordarcelo...
Anch'io posso amare qualcuno.

E, in questo straordinario potere, rifulge un bagliore dell'Onnipotente Amore di Dio, che anche questa notte santa, come quella prima notte, viene nel mondo, a mendicare il nostro amore...

In fondo - le Scritture insegnano - Gesù è anche nostro figlio....

Buon Natale, e buon amore a tutti!

 

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