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TESTO Senza macchia: solo luce, splendore, giovinezza

don Mario Simula  

Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (08/12/2018)

Vangelo: Lc 1,26-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,26-38

In quel tempo, 26l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

L'Immacolata è la Voce del desiderio di santità e di bellezza. Dentro le nostre vene e nelle viscere del nostro cuore custodiamo, a volte senza saperlo, un bisogno di innocenza e di purezza che non sappiamo spiegarci. Spesso lo mettiamo a tacere, perché non corrisponde alle nostre scelte quotidiane e al male che ci assedia dentro e fuori di noi.
Non possiamo tuttavia sopprimerlo, se non vogliamo precipitare nel buio e nella disperazione.
Noi aspiriamo ad una vita buona: quella che il Vangelo ha disegnato davanti ai nostri occhi e dentro la nostra anima. Sulla lavagna della persona di ciascuno di noi, Dio ha scritto di suo pugno i passi di questa vita buona, imprimendola come un sigillo indelebile. L'uomo aperto alla vita, anche se fragile e peccaminoso, ha bisogno di purità, di limpidità interiore. Sente l'esigenza di approdare sempre, anche dopo disavventure dolorose e oscure, alla fonte della purificazione, al Fuoco che incendia, distruggendole, le scorie del male.
Siamo consapevoli che per noi il bene non è un optional, ma l‘urgenza che scaturisce dal bisogno dell'amore autentico che Dio ci ha donato?
L'Immacolata porta dentro di sé tutti i tratti della fedeltà al progetto di Dio. Sarebbe stata Madre dell'Emanuele, il Dio con noi. Sarebbe stata la mediatrice della salvezza. Sarebbe stata il tabernacolo nel quale Dio dimora.
Poteva esserci in Lei una qualsiasi ombra di peccato?
Maria, Madre, non poteva essere concepita se non senza peccato.

Non perché diventasse “la speciale”, ma perché fosse per sempre e per tutti il modello.
Noi guardiamo la sua Persona con quella venerazione e con quell'amore che nascono da un mistero che si compie, in una creatura come noi, in una fragilità come la nostra, in un'esistenza che conosce la nascita e la morte e anche la gloria.
A noi tutto sembra impossibile. Ascolta il tuo cuore profondo: quello più disponibile a lasciarsi permeare dal passaggio del Signore e troverai in quella profondità la tua stessa vocazione. La vocazione che è stata della Madre. Grande non perché Madre del Signore. Grande perché ha fatto sempre quello che al Signore è piaciuto. Ha ascoltato sempre la Parola che trasforma e ci fa diventare padri, madri, fratelli e sorelle del Signore.
L'Immacolata sprigiona questo fascino sempre giovane. La giovinezza viene dalla leggerezza dell'anima e non dalla carta di identità.

Mi guardo e scopro di essere molto lontano da questa prospettiva. Arranco con fatica e con sudore; e quando ritengo di essere arrivato alla sommità, scivolo nuovamente a valle sbucciandomi le mani e le ginocchia, perché il peccato zavorra talmente la mia vita, da inabissarmi nel baratro dell'insoddisfazione. Maria, l'Immacolata, ha pianto, ha gioito, ha amato, ha avuto un continuo dialogo col mondo che la circondava, ha sperimentato l'arrampicata più difficile e impegnativa: quella del Calvario. Ha soprattutto visto morire suo Figlio, cogliendone l'ultimo rantolo e raccogliendone l'ultima goccia di sangue.
Era, però, totalmente immersa nel progetto e nella volontà di Dio. Docile fino alla consumazione. Umile schiava fino all'annientamento.

Capiamo perché Dio l'ha voluta Immacolata fin dal concepimento, torrente limpido sul quale si è riversato, prima ancora che esistesse, il tesoro della salvezza.

Donna Immacolata, Madre Maria.
Il Figlio Tuo, Dio, il Santissimo, ti ha reso santa da sempre. Ti ha redenta da sempre.
Prima che qualsiasi ombra di peccato potesse oscurare il cielo del tuo cuore.
Sei tersa come l'aria cristallina di una primavera senza tempo.
Hai lo sguardo di Dio. Hai i tratti che vediamo nel Tuo Figlio, Dio.
Non possiamo cercare in te altra somiglianza se non nella Bellezza che appartiene a Dio e che il volto del tuo Figlio riflette con incantevole somiglianza.
E il Tuo Figlio a chi altri somiglia se non a Te, sua Madre tenerissima e santissima?
Nella tua inenarrabile limpidezza, non hai paura di attraversare la nostra carne, come accade ad ogni madre.
Non temi la gravidanza divina, le sue forme e la sua tenerezza.
Non nascondi il tuo seno gonfio di latte per nutrire il Tuo Figlio.
I tuoi baci, le tue carezze, i tuoi abbracci appartengono alla tua maternità e al Tuo Figlio bambino, ragazzo, adolescente, giovane. Sono gesti delle mani, delle labbra, ma sono profumi del cuore.
Ami con amore umano, soffri con dolore umano, partecipi ai nostri drammi con intensità umana.

Nulla in te è incompiuto. Ogni respiro del corpo e dell'anima, respirano di Dio, della sua freschezza, del suo unguento divino.
Nella tua accecante trasparenza sei macchiata di lacrime: le tue e le nostre lacrime, quelle di tuo figlio e quelle di ogni madre che sempre le racchiude tutte; sei macchiata di sangue: quello che ha irrorato il tuo corpo in piedi sotto la croce; sei macchiata di unguento amaro e dolce, quello che spalma le nostre membra se peccano o se amano.
Sei la Madre, Immacolata e donata. Amabile come chi sa amare con l'amore di Dio, come chi ha amato il Figlio di Dio.
Sei cielo e terra, stelle e polvere, vittoria e sconfitta. Ci racchiudi tutti, ci interpreti tutti.

 

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