TESTO Commento su Ger 31, 14
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I Domenica di Avvento (Anno C) (02/12/2018)
Brano biblico: Ger 33,14-16
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «25Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. 27Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. 28Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
«34State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; 35come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
«Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d'Israele e alla casa di Giuda»
Ger 31, 14
Come vivere questa Parola?
La liturgia a volte potrebbe sembrare finzione, nel senso buono della parola. Tutti sappiamo cosa è il Natale ma ci inventiamo un tempo per aspettarlo, l'avvento, e ci prepariamo a quello che sappiamo già arrivato e di cui conosciamo gli effetti. La verità è che la liturgia nel fare memoria del già, non ricorda semplicemente, ma anticipa, prevede il non ancora contenuto in quello stesso evento. Gli eventi della liturgia infatti non sono mai esauriti: celebrandoli, diventano vivi, attuali e si rinnovano.
Le parole di consolazione del profeta Geremia aprono questo avvento e rivitalizzano la nostra speranza. Molte promesse di bene Dio le ha già realizzate e fanno consistere la nostra fede, animano la nostra carità. Molte promesse ancora ci aspettano e danno ali alla nostra speranza, sollecitando la nostra carità a non stare con le mani in mano.
Signore, anche quando tutto sembra andare a rotoli e le conquiste fatte nel campo della giustizia, della democrazia, della solidarietà sembrano svanire, tu ci ricordi che hai altre promesse di bene che ci aspettano, che aspettano gli sconfitti della terra, che aspettano l'impegno della nostra vita. Ti ringraziamo, perché solo così non soccombiamo nella disperazione, ma continuiamo ad aver voglia di vivere ed agiamo perché il bene divenga reale e di tutti.
La voce di un poeta
Ora ti vogliamo pregare, Signore,
per tutti i deportati della terra,
per tutti gli esiliati dai loro paesi,
per la gente di ogni colore,
per i poveri figli della Notte
sradicati dalla loro Africa,
così soli e smarriti in queste città di bianchi...
e poi per il "piccolo resto" di fedeli:
che continuino a credere, Signore!
Amen.
P. David M. Turoldo
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it