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TESTO Commento su Mc 13,28-29

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XXXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (18/11/2018)

Vangelo: Mc 13,24-32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 13,24-32

24In quei giorni, dopo quella tribolazione,

il sole si oscurerà,

la luna non darà più la sua luce,

25le stelle cadranno dal cielo

e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

26Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.

28Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. 29Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.

30In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. 31Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

32Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre.

«Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. 29Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte»
Mc 13,28-29

Come vivere questa Parola?
È confortante (cioè ravviva in noi le forze lungo il cammino esistenziale) cogliere tutte le espressioni della piena maturità di Cristo Signore.
Qui risalta evidente che Gesù famigliarizzava con il creato. Non c'è in Lui l'avido sfruttamento di ciò che la natura ci offre, ma uno sguardo consapevole e sereno che - direi - fraternizza con ogni buona e bella creatura.
Qui si tratta dell'albero di fico.
Gesù ha scorto il verde tenero di un ramo che rende avvertiti dell'arrivo, ormai prossimo, della stagione estiva.
Sì, certo, è il ramo di un albero produttivo, utile all'alimentazione. Non è però tutto. C'è quell'inserimento verde, “se così posso esprimermi” che rivela in Cristo Gesù una sensibilità, un'emozione vivace della sua piena umanità, vibrante e limpida.
Quel ramo di “tenero Verde” - Gesù lo dice - gli serve per esprimere un fatto estremamente importante: il Figlio dell'Uomo, cioè la sua stessa persona, è alle porte quindi verrà presto a spalancare le porte della vita eterna a tutti quelli che, vivendo la fede nel suo Vangelo, realizzano la scelta lieta e responsabile di viverlo in pienezza.

Signore Gesù, fammi comprendere che tu sei per eccellenza il Dio che viene, che con l'aiuto di Maria Madre Santissima io possa percepire nella fede questo tuo venire dentro i nostri giorni e vivere questo incontro.

La voce del Papa
La grazia di riconoscere quando Gesù passa, quando «bussa alla nostra porta», la grazia «di riconoscere il tempo in cui siamo stati visitati, siamo visitati e saremo visitati». È la preghiera rivolta al Signore per ogni cristiano da Papa Francesco al termine dell'omelia tenuta durante la messa celebrata a Santa Marta giovedì 17 novembre. Una preghiera per non cadere in un «dramma» ripetuto nella storia, dalle origini ai giorni nostri: quello di «non riconoscere l'amore di Dio».
Meditazione mattutina nella cappella della domus Sanctae Marthae Giovedì, 17 novembre 2016

Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org

 

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