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TESTO Commento su Lc 19,45-46

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (23/11/2018)

Vangelo: Lc 19,45-48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, 46dicendo loro: «Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri»
Lc 19,45-46

Come vivere questa Parola?
Quel Gesù, che nel grande proclama delle Beatitudine aveva asserito ”Beati i miti” in queste righe di Vangelo sembra esattamente l'opposto della mitezza.
E va bene proprio così! Come nei grandi quadri di Pittori rinascimentali, non è tutta luce né tutta tenebra, ma l'alternarsi di esse è quel che esprime la forza e la bellezza dell'opera d'arte.
Gesù scaccia dal luogo sacro quei disgraziati che avevano molto più a cuore la sete dei soldi che il rispetto, la venerazione per un luogo dove da tempo si svolgevano riti sacri.
Un giovane mi ha detto: “E' proprio quel che capita a certi imprenditori, potenti dentro il gran mercato che è oggi il mondo. Dai, bisogna proprio decidersi a dare una sferzata a certi usi costumi e soprattutto a una mentalità corrente. La sacralità stessa del corpo e dell'amore di coppia non può essere deturpata dall'interesse del tutto materiale: far soldi il più possibile, fare lo sgambetto al prossimo, infischiarsi dei più deboli.
No, la sacralità della vita, Tu la celebri, la vivi dentro un cuore pacificato dalla scelta di fede: mi decido per il rispetto, per l'impegno di prendermi cura di chi, in casa e fuori, ha bisogno di aiuto, per il diventare sempre più propenso a dare per amore che a pretendere vantando diritti continuamente predicati dal mio ego.
La vita, anche quella di un filo d'erba, ha la sua sacralità proprio perché è dono di Dio. Guai se la stringo e la soffoco nelle mie mani. La faccio avvizzire a colpi più o meno forti di altezzoso trotto a cavallo.
L'egoismo dissacrante è oggi la peste “di troppa gente” accomodata per sé sola nel benessere, magari con qualche spruzzatina, a volte di vecchie abitudini religiose.

Signore, conduci Tu il “cavallo matto” che sono io su strade di attenzione al prossimo, di coraggioso sganciamento dai suggerimenti di una cultura interessata a promuovere comodità e benessere materiale, scordando troppo spesso le esigenze profonde della spiritualità

La voce di un Padre della Chiesa
“Vuoi onorare il corpo di Cristo? Dopo averlo onorato in chiesa, non disprezzarlo quando è coperto di stracci fuori della porta della chiesa. Colui che ha detto "questo è il mio corpo" ha detto anche "questa è la mia fame". Che importa che la mensa del Signore scintilli di calici d'oro, mentre lui muore di fame? Che senso ha offrirgli porpora e oro, e rifiutargli un bicchiere d'acqua? Rendi bella la casa del Signore, ma non disprezzare il mendicante, perché il tempio di carne di questo fratello è più prezioso del tempio di pietre.“
Giovanni Crisostomo arcivescovo e teologo bizantino 349 - 407

Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org

 

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