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TESTO Se guardo il mondo da un oblò....vedo la Luna

don Nazareno Galullo (giovani)  

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (18/11/2018)

Vangelo: Mc 13,24-32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 13,24-32

24In quei giorni, dopo quella tribolazione,

il sole si oscurerà,

la luna non darà più la sua luce,

25le stelle cadranno dal cielo

e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

26Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.

28Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. 29Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.

30In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. 31Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

32Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre.

Una bella canzone di Gianni Togni (degli anni '80) ad un certo punto dice:
"Luna non essere arrabbiata dai non fare la scema
il mondo è piccolo se visto da un'altalena
sei troppo bella per sbagliare
solo tu mi sai capire...Luna!".

Qualche giorno fa, sbagliando la fermata dell'autobus (sceso cioè in anticipo) mi sono ritrovato a camminare su un marciapiede al buio delle ore 18 di questo mese di novembre, e pensavo: ah, se ci fosse la Luna ad illuminare questa strada.
L'esperienza di andare a pescare al mare d'inverno, e vedere i riflessi della Luna sulla spuma del mare, è una cosa stupenda e bellissima.
E allora, questa Luna che si oscurerà, così come dice Gesù nel vangelo, è per me il segno più forte di questo discorso.
Perché la notte - che è il simbolo anche del male - senza la Luna, e sapendo che la Luna non sarà mai più luminosa, né mai più un quarto di Luna sarà luminoso, mette tristezza.

Ma possibile che Gesù, che ha proclamato pace, amore, giustizia, misericordia, possa proclamare queste cose "disastrose"?
Chiariamoci le idee: il linguaggio di Gesù si chiama "apocalittico" e cioè parla di cose importante che accadranno alla fine del mondo, catastrofi incredibili, uno sconvolgimento totale. Se ci fermassimo solo a questi segni, io direi a Gesù due paroline dure: ma che mi prendi in giro? Hai parlato di vita eterna e mi parli di distruzione, di cataclismi e di fine del mondo?
Meno male che, in mezzo a questi "disastri" che devono accadere "appare" il FIGLIO DELL'UOMO che viene sulle nubi con la gloria. E quindi, okay, le paroline dure non hanno senso e piuttosto Gesù vuol dirci che anche se accadranno cose sconvolgenti (perché tutto cambierà) apparirà il "FIGLIO DELL'UOMO" con una potenza enorme e con i suoi angeli.
FIGLIO DELL'UOMO? Chi sarebbe? E' Gesù stesso, che apparirà e che cambierà la nostra storia.
La nostra storia cambierà: alla faccia della frase "qua si è sempre fatto così", la storia cambierà. Cambierà il modo di pensare, cambieranno le situazioni, cambierà questa città, cambierà questo mondo, passeranno le cose di questo mondo, ma Gesù sarà sempre, non passerà.

Questa parola ci invita a non perder di vista Gesù anche quando le cose di questo mondo saranno sconvolgenti e diverse, anche quando tutto ci invita ad "aver paura", c'è Gesù. Gesù non è soltanto morto, ma anche Risorto. Se "apparirà sulle nubi" significa che verrà da una dimensione che non è questa terrena. Verrà, in un qualche modo. Questo mi porta serenità: so che c'è, e ci sarà sempre: di chi o di che cosa aver paura?
Allora questo linguaggio "apocalittico", in fondo, non fa paura; si capisce: come aver paura se Gesù è con noi?

 

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