PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Un Dio che impara dai poveri

don Maurizio Prandi

XXXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (11/11/2018)

Vangelo: Mc 12,38-44 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 12,38-44

38Diceva loro nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».

41Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. 42Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. 43Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Un brano di Vangelo che sconcerta ed imbarazza quello che abbiamo ascoltato: questa è stata l'impressione che scaturiva dalla condivisione sulla parola di Dio questa settimana. Una pagina difficile ed imbarazzante è stato detto, difficile ed imbarazzante non per la sua ermeticità ma, al contrario, per la sua chiarezza. Un vangelo chiaro, inequivocabile per via di questa figura, la vedova, povera, che pur rimanendo muta, pur non parlando, è più eloquente di un trattato teologico su volto di Dio e perché no, sul volto dell'uomo. Dio è colui che ascolta il grido del povero e l'uomo vero non colui che ama farsi guardare, non è colui che dona parte del superfluo ma è colui che confida in Dio, che è capace di gettare in Dio tutto quello che ha! Un altro esempio dopo Bartimeo che ha gettato il suo mantello per andare da Gesù di qualcuno che è capace di lasciare quello che possiede.

Dio, in Gesù, si riconosce in quel gesto, nel gesto, notate bene, di una donna. Faccio una parentesi per riflettere con voi sul fatto che il vangelo di Marco si è aperto con un miracolo di guarigione nei confronti di un'altra donna, la suocera di Pietro, che vistasi guarita si è messa immediatamente a servire i suoi ospiti. Il vangelo è racchiuso qui, nella fede di queste due donne passando per quella della donna siro fenicia e la donna che per molti anni ha avuto perdite di sangue, terminerà con le donne che al sepolcro saranno incaricate dall'angelo di dare ai discepoli rimasti a Gerusalemme l'annuncio della resurrezione. E' un gesto, ripeto, di fede assoluta totale e le parole che l'evangelista Marco usa sono chiarissime: ha gettato tutto quello che aveva, tutta intera la sua vita! il silenzio di questa vedova mi fa venire in mente le parole che don Michele, l'amico con il quale ho condiviso due anni di missione a Cuba amava ripetere: la fé no hay que decirla, hay que vivirla! La fede non la devi dire a parole, la devi vivere! Un esempio, questa donna di una fede così, non parlata ma vissuta.

Imbarazza anche me questa pagina, perché avverto tutta la distanza, perché non sono capace di un gesto così. Un vangelo difficile perché fin troppo chiaro, un vangelo nel quale Gesù mi dice, (come dice ai suoi discepoli restando seduto, impartendo quindi un insegnamento fondamentale): Guarda! Impara da questa donna! Imparate! Avete visto gli scribi? E avete visto i ricchi quante monete hanno messo nel tesoro? Sappiate che loro hanno messo solo le briciole, solo una parte del loro superfluo; questa donna, che aveva solo le briciole, le ha messe tutte! Sembra che abbia messo poco: in realtà ha dato più di tutti, perché in quel gesto c'è raccolta e consegnata, tutta la sua vita, tutta!

Per gli scribi: importante essere considerati dalla gente, farsi vedere dalla gente; per questa donna la consapevolezza invece che conta vivere sotto lo sguardo di Dio, la certezza che un gesto così da Dio viene visto. Per i ricchi un gesto, per la vedova lo stesso gesto. L'appuntamento è davanti al tesoro del tempio: si incrociano vite di provenienze diverse il cui unico punto di incontro è quel tesoro; poi le vite riprendono le rispettive diverse direzioni. Pensate a quale occasione hanno perso i ricchi in quel momento: cambiare finalmente la loro vita guardando a questa donna! Gesù non perde l'occasione e non vuole farla perdere ai discepoli che fino a pochi giorni prima desideravano i posti di onore vicino a Gesù, tutti quanti! Un seme è stato posto anche nella loro vita, vita che più tardi saranno capaci anche loro di donare, tutta intera! Diventerà una vita incapace di calcolare quella dei discepoli, proprio come quella della vedova; una vita invece fatta di calcoli la mia e quella dei ricchi del vangelo, forse una vita fatta di calcoli anche quella della chiesa non so... dove sta il segreto di questa donna povera? Nello sguardo credo, che va in un'unica direzione; lo sguardo degli scribi, dei ricchi è per così dire strabico (A. Casati): gli scribi con un occhio guardano Dio, con l'altro guardano gli uomini dai quali vogliono farsi ammirare; i ricchi con un occhio guardano Dio e con l'altro il loro conto in banca, il superfluo che è loro rimasto; lo sguardo della donna è solo per Dio. Dove va il mio sguardo, dove va la mia vita? prendimi per mano Signore e dimmi ancora una volta: Guarda! Impara! C'è ancora oggi qualcuno capace di insegnarti la segretezza del Vangelo, il nascondimento della carità, la totalità del dono! (A. Casati)

 

Ricerca avanzata  (54006 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: