TESTO Pecore senza pastore

Quante folle in giro per il mondo... pecore che vagano... lì dove la paura impedisce a molti di andare in strada, o dove i colpi delle mitragliette rimbombano in testa come s.o.s. di pace... lì dove nessuno ha il coraggio di dire più o neanche di pensare che senza Dio tutto è vestito di morte... folle e folle in cammino, senza guida, verso mete che ogni giorno rassicurano sempre meno... e Cristo che vede ha compassione. E manda... almeno dodici anche oggi saranno mandati ai loro fratelli a testimoniare l'amore gratuito, dodici... qualcuno forse è anche in questo gruppo, chissà. Chiamati da Dio: quale bellezza. Il suo potere è quello di accrescere sempre e comunque la vita: "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". Infermi, morti, lebbrosi, demoni... questa è la gente che gira attorno a chi è mandato: persone che non possono più di tanto (infermi), persone che non possono più (morti), persone che si corrodono ogni giorno di più distanti dal contesto umano (lebbrosi), persone da liberare da una presenza massiccia di male (demoni). Una sola efficacia: la gratuità. Quanto abbiamo oggi da riflettere sul nostro stile di vita: esiste per noi la parola "gratuitamente" accanto a ciò che facciamo, pensiamo, doniamo, siamo?

Pecore senza pastore

MEDITAZIONE

Domande

«Vedendo le folle, ne sentì compassione...» stanche e sfinite, le folle che Gesù vede... stanche e sfinite non per il cammino fatto, ma perché senza pastore. Quando manca una guida sicura, si vaga e le energie si dileguano. Resta l'amarezza di una solitudine senza meta, di uno stare insieme che non crea comunione, ma disperde...

Chiave di lettura

Gesù vede la stanchezza e la spossatezza delle folle e prova compassione. Un sentimento molto particolare che è quello di entrare in quella stanchezza, prenderne tutto il peso e portarlo insieme a loro. E la stanchezza è facilmente riconducibile a quel camminare senza uno scopo, senza punti precisi di riferimento... pecore senza pastore. È il pastore che fa di tante pecore un gregge, senza il pastore restano tante pecore... che possono anche camminare l'una vicina all'altra, ma senza sentirsi parte di qualcuno o di qualcosa. Tutto questo genera stanchezza... e la partecipazione di Gesù, passando dentro, si trasforma in supplica: Le pecore sono tante, ma ben pochi i pastori per tante pecore... i campi da coltivare sono molti, ma gli operai che curano la messe pochi... Gesù allora chiama a sé alcuni che possano come lui sentire compassione e farsi capi del gregge, ognuno di una parte di tutte quelle pecore che non conoscono la via del pascolo né quella del riparo. Dovendo i dodici fare quello che Gesù fa per le pecore, ricevono una possibilità particolarmente necessaria al tipo di mandato: scacciare gli spiriti immondi e guarire ogni sorta di malattie e d'infermità. Perché non ci siano più sbandamenti urge cacciare lontano da sé il male e sanare ciò che impedisce la vita: malattia e infermità. Gesù sceglie e chiama per nome, nomi che scivolano nel cuore di Cristo come ruscelli di grazia, nomi che non si dimenticheranno più... Simone e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì. Ciò che viene raccomandato in primis è di raccogliere le pecore perdute del primo "apostolo" chiamato, il cui nome è Israele. Il mondo degli uomini cambia se le pecore trovano pastori che le guidano: non c'è più infermità, morte, allontanamento dalle relazioni umane, compromesso con il male. È d'oro il tesoro affidato e i sentieri su cui sempre i pastori correranno saranno in quel territorio in cui i cancelli della compassione portano come cardini: ricevo-dono. Gratuitamente l'amore viene effuso da Dio, gratuitamente lo darò.

PREGHIERA

Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. (Ez 34,12)

CONTEMPLAZIONE

Sono stanco, Signore! tanto stanco... e penso di aver capito perché. Io non ho più l'orientamento perché giudico, penso, progetto, sento, tutto da solo senza chiederti cosa tu pensi per me. Sto in mezzo a tanta gente, eppure mi sembra di non avere meta. È la dispersione di tutto... vivo alla meno peggio la mia giornata nell'attesa che a sera qualcuno mi inviti a passare un'ora diversa dal solito. La stanchezza del non avere un qualcuno che ti dica: Se fai così, va bene. Perché faccio tanta fatica a capire che non perdo la mia dignità, se chiedo a qualcuno cosa è bene per me in quella circostanza?! Eppure abbiamo tutti bisogno l'uno dell'altro, non c'è da meravigliarsi di aver bisogno... Signore, tu mi guidi ad acque tranquille e mi fai riposare! Finalmente non mi stancherà più il cercare, perché dovrò solo andare seguendo il bastone del Pastore che apre il percorso verso nuovi orizzonti...

Per i piccoli

Gesù si commuove troppo facilmente! Ogni volta che vede qualcuno che va un po' per conto suo, si dà da fare per ricondurlo sulla strada giusta. Oggi si trova davanti a tante persone che sono lì un po' spaesate e tanto stanche, come pecore che non hanno un pastore che le accompagna. Allora pensa bene di istruire i discepoli... invita a pregare Dio Padre perché mandi tanti apostoli capaci di far maturare la messe. E poi, visto che lui è tutt'uno con il Padre, comincia a chiamare alcuni. Questi nomi scritti nel vangelo, riferiti ai dodici apostoli, sono ormai scritti per sempre nel cuore del Cristo. Gesù li chiama a sé, ma non per tenerli legati a sé... non è geloso dei suoi poteri, infatti li dà anche a loro. Non c'è differenza tra Gesù e gli apostoli. Li rende capaci di tutto. La bellezza di questo sta nel fatto che tutte queste possibilità sono date gratuitamente, senza che nessuno di loro abbia fatto nulla per meritare tanto. Potranno così sentirsi liberi di dare a tutti perché ciò che è loro non è loro in realtà, è stato loro dato.

Chi sono i Dodici? Gente comune... Due coppie di fratelli: Simone, chiamato Pietro e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello. E poi: Filippo, Bartolomeo, Tommaso, Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì.

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