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TESTO Ci ha fatto dono del suo Spirito

don Luca Orlando Russo

XXVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (07/10/2018)

Vangelo: Mc 10,2-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 10,2-16

2Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». 4Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». 5Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 10A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 12e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

13Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. 14Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. 15In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». 16E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

Darò loro un cuore nuovo, uno spirito nuovo metterò dentro di loro. Toglierò dal loro petto il cuore di pietra, darò loro un cuore di carne. (Ez 11,19). È per questo che Gesù è venuto non per altro, per farci dono del suo Spirito e farci dono di un cuore di carne. Un cuore non indurito dalla complicità con il male, ma un cuore che sappia avere relazioni fondate sull'amore.

È lo stesso Spirito che ha condotto Gesù sulla croce, che lo ha spinto ad andare dritto sulla via dell'amore senza mai tornare indietro, a non fermarsi davanti all'infedeltà di coloro ai quali aveva donato tutto di sé. Lo Spirito che aveva ricevuto come il dono più prezioso che il Padre gli aveva fatto e che non avrebbe mai allontanato, mai offeso, avendone riconosciuto l'enorme bontà. Al dono dello Spirito Gesù sapeva di dovere tutto e per nessuna ragione al mondo avrebbe rinunciato a farne dono a tutti. Egli sapeva che chiunque avesse accolto lo Spirito non avrebbe mai più fondato la propria vita su una legge che, sebbene santa, non poteva (nessuna legge lo può fare) obbligare a scegliere la morte per servire la vita di chi ti sta difronte. La legge non ha in sé la forza di garantire la fedeltà all'amore per l'altro nella buona e nella cattiva sorte, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Solo lo Spirito, e l'Amore che da esso scaturisce, può garantire una fedeltà sincera e non bigotta, una fedeltà vera e non ipocrita, una fedeltà che non nasce dalla paura, ma dalla libertà di farsi schiavo per amore. Ora possiamo amarci, il suo Spirito ci è stato donato, non ha più senso richiamarci alla Legge!
Buona settimana!

 

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