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TESTO Noi siamo suo popolo, gregge che Egli guida (198)

don Remigio Menegatti  

XI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (12/06/2005)

Vangelo: Mt 9,36-10,8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 9,36-10,8

In quel tempo, Gesù, 36vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. 37Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! 38Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

1Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.

2I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; 3Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; 4Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.

5Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. 7Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. 8Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (Es 19, 2-6) parla di Dio che si prende cura del suo popolo. Lui stesso richiama l'Alleanza stipulata con Mosè, patto che viene confermato a tutti gli schiavi usciti dall'Egitto e divenuti in tal modo un popolo libero, la nazione di Dio, il popolo eletto. Ciascuno può rivolgersi a Dio se vive nella santità ad imitazione di quella che Dio stesso vive.

Il vangelo (Mt 9, 36 – 10,8) mostra come Gesù continua questa attenzione di Dio: avverte compassione per le folle che lo seguono e cercano in lui una guida; sono come pecore senza pastore. Gesù non assolve da solo questo compito, e affida anche agli apostoli il potere e l'incarico che ha ricevuto dal Padre suo. Il primo impegno degli apostoli è indirizzato verso il popolo di Israele; poi, dopo la risurrezione, la missione si aprirà a tutte le genti.

Salmo 99
Acclamate al Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,

presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che il Signore è Dio;
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,

suo popolo e gregge del suo pascolo.

Lodate il Signore, poiché è buono,
eterna la sua misericordia,

la sua fedeltà per ogni generazione.

Il salmo è un invito rivolto a tutti gli uomini; invito a servire il Signore nella gioia, vivendo davanti a lui nella fedeltà.

Il contatto con Dio diventa motivo di esultanza, perché si realizza il sogno della vita: incontrare colui da cui si ha avuto origine, che ha pensato a noi da sempre e si prende cura con forza e tenerezza.

L'immagine, familiare in Israele, del pastore che guida il gregge aiuta il salmista a raccontare la forza e la tenerezza, la dedizione e la costanza e pazienza di Dio verso il popolo che lui stesso ha scelto, liberandolo dall'Egitto, e guidandolo verso la libertà. Dio è proprio come un pastore che porta le pecore verso pascoli di erba abbondante e fonti d'acqua fresca.

La misericordia e la bontà del Signore non durano un momento: Dio si impegna con fedeltà, e non viene meno alla sua promessa, nonostante le infedeltà del popolo.

Un commento per ragazzi

Se non abitiamo in zone in cui una delle attività produttive è la pastorizia, probabilmente veniamo a contatto dei pastori solo in occasione delle gite estive in montagna, oppure nel periodo natalizio. In questo caso possiamo trovare gli zampognari che ci richiamano l'ambiente dei pastori, oppure – ed è l'esperienza che coinvolge il maggior numero di noi – quando prepariamo il presepe.

Per gli ascoltatori di Gesù era molto facile comprendere l'esempio del pastore, in quanto era uno dei lavori frequenti e quindi conosciuti almeno indirettamente da tutti. Era così entrato nella mentalità della gente, tanto che per parlare di Dio e della sua attenzione al popolo si usava anche l'immagine del pastore. Un salmo, che usiamo spesso, parte proprio da questa situazione per dire la fiducia e la serenità del popolo che si lascia guidare da Dio. Il popolo che esce dall'Egitto è come un gregge che viene condotto verso una terra adatta in poter crescere e prosperare liberamente.

Gesù usa anche un'altra immagine: avendo sparso il seme della Parola, è necessario raccogliere il grano maturo prima che un possibile temporale lo rovini.

C'è bisogno di molti operai che Gesù, come un solerte e previdente datore di lavoro, chiama nel suo campo e incarica della mietitura. Gesù coinvolge alcuni perché si prendano cura di tutti: si tratta di chi ci aiuta a scoprire e seguire Gesù, a vivere come lui per riconoscere e amare il Padre. Sono i genitori, i catechisti e animatori, i responsabili e capi delle associazioni in cui siamo inseriti. Sono i religiosi e religiose, preti e diaconi delle nostre comunità, e chi anima la liturgia. Sono anche chi opera in sala giochi o nel campetto della parrocchia per aiutarci a trovarci e a far festa in sintonia con quanto viviamo alla domenica nella celebrazione eucaristica. Sono i diversi gruppi del volontariato che ci coinvolgono in qualche iniziativa per educarsi a condividere il pane quotidiano, oltre a quello dell'Eucaristia.

E noi ragazzi? Possiamo essere anche noi "operai" in questa messe? Possiamo diventare testimoni e annunciatori?

Certamente; anche perché c'è un sacramento che ci rende testimoni di Gesù e del suo amore, annunciatori della sua salvezza. È la Cresima, la confermazione della nostra realtà di figli di Dio. Sacramento che ci aiuta a manifestare senza paura che è bello seguire il Signore e rispondere alla sua amicizia.

Anche noi testimoni, nella vita di ogni giorno, a scuola, in famiglia, in palestra, quando massaggiamo...

Un suggerimento per la preghiera

Signore, intanto grazie per la fiducia che manifesti anche verso di noi. Ti fidi di noi perché ci metti accanto delle persone che ci aiutano a conoscere e seguire te, per diventare tuoi amici, discepoli e figli del Padre.

Grazie anche dell'incarico che affidi anche a noi: testimoniare la gioia di conoscere e seguire te. Grazie perché avvertiamo la tua presenza: in fondo sei tu il vero pastore che ci conduce ai pascoli della vera gioia, alle acqua dove possiamo dissetarci ed essere felici.

Libri di don Remigio Menegatti

 

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