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TESTO Seguimi sempre e dovunque

don Girolamo Capita (giovani)  

X Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (05/06/2005)

Vangelo: Mt 9,9-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 9,9-13

In quel tempo, 9mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.

10Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. 11Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 12Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Che bella questa pagina del vangelo! E' Matteo stesso che ci racconta la sua vocazione. Lo fa non con enfasi ma con semplicità e lapidarietà. Chissà come si sentiva lui, israelita, che riscuoteva le tasse per conto dei romani, considerato come un traditore dalla "sua gente". Certo non era ben visto, né stimato e onorato per il suo lavoro.

Ma Gesù passando lo vide e lo chiamò. Ecco qui un altro esempio del vedere di Gesù. Il vedere di Gesù è lo stesso vedere di Dio. Mi ricordo, qui, l'episodio della scelta di Davide, quando per bocca del profeta Samuele Dio disse: "Io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore" 1 Sam 16,7. E Gesù guarda il cuore di Matteo. E cosa vi trova? La sua disponibilità a lasciarsi coinvolgere dall'amore di Gesù e dunque dal suo progetto sconvolgente per la sua vita.

Gesù passa sulle strade della nostra vita, ci viene incontro, vede le profondità del nostro essere, vede il bisogno di amore che abbiamo, ci ricolma del suo amore, della sua presenza e ci propone di Seguirlo. Matteo, nella brevissima descrizione della sua risposta, ci fa comprendere come la sua sequela comporti un reinvestimento di tutte le sue forze, di tutta la sua vita sulla persona di Gesù. Per Matteo si attua un passaggio sconvolgente, dal servizio ai romani al servizio di Cristo, del vangelo e poi della Chiesa e dell'umanità. Ma questo nuovo servizio è radicalmente diverso dal primo, non è un lavoro retribuito per vivere la vita nella routine di una quotidianità appiattita su se stessa, a volte priva di significato. È un servizio d'amore e che in esso trova già la sua ricompensa e il suo senso. Lui ora vive per Cristo. Vi ricordate domenica scorsa, cosa diceva Gesù? Chi mangia gia la mia carne e beve il mio sangue vivrà per me. Quel banchetto iniziale offerto a Gesù a casa sua insieme ai pubblicani e ai peccatori diventa l'inizio di una comunione di vita, di amore, amicizia vera e profonda con Gesù. Anche qui Gesù da ospite diventa colui che invita a nutrirsi per sempre di Lui.

Ammiriamo e contempliamo cosa Gesù è riuscito a compiere in Matteo. Lo ha fatto rinascere a vita nuova facendolo suo discepolo, donandogli la sua stessa vita eterna.

Ciò che Gesù ha fatto con Matteo, lo vuol fare anche con te, carissimo giovane? Non aver paura, non tentennare! In quel "Seguimi", Gesù ti chiede tutto di te, ma in cambio ti dona tutto di Sé, ti promette la sua fedeltà, la sua amicizia e ti ricolma del suo amore e della sua misericordia per sempre.

Ma per un giovane cristiano, oggi il "seguimi" di Gesù Cristo cosa può significare?

Si, è vero, può significare ancora una volta l'invito a lasciare tutto per seguirlo nella via del sacerdozio o della vita consacrata in una forma particolare.

Ma significa anche e soprattutto un invito alla coerenza e alla fedeltà evangelica, in ogni campo della vita: familiare, economica, sociale, politica....

Voi giovani popolate le scuole, le università, gli ambienti di lavoro, le strade, i pubs, le discoteche, le associazioni di volontariato, i campi di gioco, i luoghi di divertimento, allora è in questi ambiti che siete chiamati a seguire Gesù, e seguendolo sarete come Matteo, testimoni del suo amore, della sua amicizia, avvicinerete tutti, e a tutti proporrete l'amicizia di Cristo. Coerenza e fedeltà a Cristo e al vangelo, significa anche non cedere di fronte alle mode e ai compromessi secolaristici.

Seguirlo significa che per ogni sì a Lui c'è un no a ciò che e contro di Lui e in definitiva contro la nostra identità e il nostro essere cristiani.

Permettetemi ancora un piccolo ma importante ed attuale esempio. Un giovane cristiano, sa riconoscere che la vita umana è inviolabile indipendentemente dallo stadio di sviluppo in cui si trova, o dalle sue capacità razionali o motorie. Non è vero che l'embrione è solo una forma di vita o è solo vita, esso è una vita umana allo stadio embrionale! Io, tu, noi eravamo embrioni, feti, neonati, inafanti, bambini, adolescenti, giovani e io ora sono adulto. Io, tu, noi saremo adulti, anziani, e se Dio vorrà, vecchi. Ma siamo sempre gli stessi nella dignità di essere umani, la quale non viene meno e non dipende dagli stadi della vita e né dal grado di efficienza logico-razionale o motoria. Di questo passo giungeremo a negare la dignità di essere umano a quanti per un incidente o per una malattia perdono l'uso della ragione o la totale efficienza motoria. Allora con un referendum o con una legge potremo anche noi decidere di fare esprerimenti su di loro, tanto loro non soffrono, non se ne accorgono. Certo ogni cristiano è anche cittadino dello stato cui appartiene, e quando viene interpellato ha il diritto dovere di dare il suo contributo. Di fronte alla jungla della procreazione assistita, la legge 40 è un tentativo di dare ordine cercando di favorire la procreazioni e di difendere nel contempo la dignità dell'essere umano concepito. Perciò difendo quella legge con il non voto. Inoltre il non voto, nel caso dei referendum è anche un diritto-dovere e lo posso esercitare senza essere accusato di andare contro le istituzioni democratiche ma collocandomi a pieno titolo in esse! Ma seguire Gesù in tale contesto significa soprattutto, che se anche ci fosse una legge che permettesse questo e anche di più, io non lo farei mai. Mai un altro essere umano può essere il risultato di un prodotto artificiale realizzato in un laboratorio, per soddisfare il lecito desiderio o bisogno di un figlio. Per soddisfarlo, Io giovane cristiano posso considerare altre vie e forme più umane e rispondenti alla logica dell'amore che Cristo mi dona e mi rivela. Mai un altro essere umano, in qualsiasi stadio si trovi, sarà il mezzo che io userò per curare una mia malattia, privandolo della sua vita. Auguri e buona sequela.

 

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