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TESTO Commento su Luca 1,39-56

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Assunzione della Beata Vergine Maria (Messa del Giorno) (15/08/2018)

Vangelo: Lc 1,39-56 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,39-56

39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

46Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

49

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;

50

di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

51

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52

ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;

53

ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

54

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,

55

come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

L'Assunzione di Maria al termine della sua vita terrena, non narrata nel Nuovo Testamento, è nella fede certa della Chiesa fin dal VII secolo ed è stata definita come dogma nel 1950. I testi biblici del giorno ci guidano a leggere la vicenda di Maria nella più ampia storia della redenzione.

Il brano dell'Apocalisse narra di due segni che appaiono nel cielo: il “segno grandioso” della donna che partorisce “un figlio maschio destinato a governare tutte le nazioni”; e “un altro segno... un enorme drago rosso con sette teste e dieci corna”. Il drago vuole divorare il bambino partorito dalla donna, ma il figlio è “rapito verso Dio”, mentre la donna è salvata dall'intervento divino. La salvezza di Cristo è così compiuta.
È la storia dell'umanità, nella quale la Chiesa, che deve portare Cristo nel mondo, si troverà sempre a combattere contro il demonio che vuole impedire che questo avvenga. Ma la conclusione sarà la vittoria “del regno del nostro Dio” in virtù della “potenza del suo Cristo”.

Il messaggio è completato dal brano della seconda lettera ai Corinzi che profetizza: Cristo, risuscitato dai morti, darà la risurrezione e la vita eterna a tutti quelli che sono di Cristo; “Come in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita”: si realizzerà così la vittoria definitiva del bene e il Regno eterno di Dio in cui la morte sarà annientata.

Ma chi entrerà in questa salvezza? Risponde Maria stessa nel “Magnificat”: nell'incontro con Elisabetta, preannuncia che godranno dell'eternità beata in Dio tutti quelli che sono “di Cristo”: “Ha guardato l'umiltà della sua serva... ha disperso i superbi... ha rovesciato i potenti... ha innalzato gli umili... ha ricolmato di beni gli affamati... ha rimandato i ricchi a mani vuote”. La salvezza è degli umili, che si riconoscono servi del Signore; e dei poveri che basano la loro vita solo su Dio.

Insieme, i testi biblici della Messa, narrano profeticamente la storia dell'umanità: sarà sempre guerra tra bene e male, ma la vittoria finale sarà del bene; allora tutti quelli che sono “di Cristo” parteciperanno alla sua risurrezione. Di tutto questo, la Madre di Gesù, Maria, è la prima testimone; lei, che ha portato Cristo nel mondo, è figura della Chiesa, trasfigurata nella donna vestita di sole dell'Apocalisse; in lei per prima si è realizzata la profezia della salvezza eterna, perché ha vinto la battaglia contro il male ed ha raggiunto per prima il destino a cui tutti i cristiani sono predestinati. La solennità dell'Assunzione preannuncia la meta a cui sono chiamati tutti coloro che, come lei, combattono il male e lottano per generare sempre nuovamente nei secoli la salvezza di Cristo Signore.

Commento a cura di Vincenzo Rini

 

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