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TESTO Prendete e mangiate tutti: questo e' il mio Corpo

don Roberto Rossi  

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno A) (29/05/2005)

Vangelo: Gv 6,51-58 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 6,51-58

51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

52Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 53Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. 54Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. 57Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 58Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Siamo al centro dell'Anno Eucaristico indetto dal S. Padre Giovanni Paolo II perché "sia per tutti occasione preziosa per una rinnovata consapevolezza del tesoro incomparabile che Cristo ha affidato alla sua Chiesa. Perché sia stimolo ad una sua celebrazione più viva e sentita, dalla quale scaturisca un'esistenza cristiana trasformata dall'amore".

Oggi è la solennità del Corpus Domini, del Corpo e del Sangue del Signore, una festa voluta dalla Chiesa perché siano dati al Sacramento della presenza del Signore Gesù in mezzo a noi, tutta l'adorazione, l'amore e la vita dei credenti.

Vorrei riprendere alcuni pensieri tratti dagli ultimi documenti di Giovanni Paolo II sull'Eucarestia; si possono commentare e meditare...

"Nel sec. XX, specie dal Concilio in poi, molto è cresciuta la comunità cristiana nel modo di celebrare il Sacramento e soprattutto l'Eucarestia. Occorre insistere in questa direzione, dando particolare rilievo all'Eucarestia domenicale e alla stessa Domenica, sentita come giorno speciale della fede, giorno del Signore risorto e del dono dello Spirito, vera Pasqua della settimana". Il Congresso Eucaristico di Bari è tutto un approfondimento ed un aiuto per la santificazione del giorno del Signore, riprendendo la testimonianza coraggiosa dei 40 Martiri di Abitene: Senza domenica non possiamo vivere.

"Richiamai tutti a celebrare il Sacrificio eucaristico con l'impegno che esso merita, prestando a Gesù presente nell'Eucaristia, anche al di fuori della Messa, un culto di adorazione degno di così grande Mistero. Soprattutto riproposi l'esigenza di una spiritualità eucaristica, additando a modello Maria come «donna eucaristica»".

Stanno davanti ai nostri occhi gli esempi dei Santi, che nell'Eucaristia hanno trovato l'alimento per il loro cammino di perfezione. Quante volte essi hanno versato lacrime di commozione nell'esperienza di così grande mistero ed hanno vissuto indicibili ore di gioia «sponsale» davanti al Sacramento dell'altare. Ci aiuti soprattutto la Vergine Santa, che incarnò con l'intera sua esistenza la logica dell'Eucaristia. «La Chiesa, guardando a Maria come a suo modello, è chiamata ad imitarla anche nel suo rapporto con questo Mistero santissimo». Il Pane eucaristico che riceviamo è la carne immacolata del Figlio: «Ave verum corpus natum de Maria Virgine (Ave o vero Corpo, nato da Maria Vergine). Maria, la Chiesa trovi nuovo slancio per la sua missione e riconosca sempre di più nell'Eucaristia la fonte e il vertice di tutta la sua vita. Additando la Vergine Santissima come Maestra nella contemplazione del volto di Cristo, ho inserito tra i misteri della luce anche l'istituzione dell'Eucarestia».

"Maria è donna eucaristica con l'intera sua vita. La Chiesa, guardando a Maria come a suo modello, è chiamata ad imitarla anche nel suo rapporto con questo Mistero santissimo".

"Contemplare il volto di Cristo, e contemplarlo con Maria, è il «programma» che ho additato alla Chiesa all'alba del terzo millennio, invitandola a prendere il largo nel mare della storia con l'entusiasmo della nuova evangelizzazione. Contemplare Cristo implica saperlo riconoscere dovunque Egli si manifesti, nelle sue molteplici presenze, ma soprattutto nel Sacramento vivo del suo corpo e del suo sangue. La Chiesa vive del Cristo eucaristico, da Lui è nutrita, da Lui è illuminata. L'Eucaristia è mistero di fede, e insieme «mistero di luce». Ogni volta che la Chiesa la celebra, i fedeli possono rivivere in qualche modo l'esperienza dei due discepoli di Emmaus: «si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero» (Lc 24,31)".

"Sulla strada dei nostri interrogativi e delle nostre inquietudini, talvolta delle nostre cocenti delusioni, il divino Viandante continua a farsi nostro compagno per introdurci, con l'interpretazione delle Scritture, alla comprensione dei misteri di Dio. Quando l'incontro diventa pieno, alla luce della Parola subentra quella che scaturisce dal «Pane di vita», con cui Cristo adempie in modo sommo la sua promessa di «stare con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (cfr Mt 28,20)" (Giovanni Paolo II).

"L'Eucaristia rende costantemente presente il Cristo risorto, che a noi continua a donarsi, chiamandoci a partecipare alla mensa del suo Corpo e del suo Sangue. Dalla piena comunione con Lui scaturisce ogni altro elemento della vita della Chiesa, in primo luogo la comunione tra tutti i fedeli, l'impegno di annuncio e di testimonianza del Vangelo, l'ardore della carità verso tutti, specialmente verso i poveri e i piccoli" (Benedetto XVI).

"Mane nobiscum, Domine! Come i due discepoli del Vangelo, ti imploriamo, Signore Gesù: rimani con noi! Tu, divino Viandante, esperto delle nostre strade e conoscitore del nostro cuore, non lasciarci prigionieri delle ombre della sera. Sostienici nella stanchezza, perdona i nostri peccati, orienta i nostri passi sulla via del bene. Benedici i bambini, i giovani, gli anziani, le famiglie, in particolare i malati. Benedici i sacerdoti e le persone consacrate. Benedici tutta l'umanità. Nell'Eucaristia ti sei fatto "farmaco d'immortalità": dacci il gusto di una vita piena, che ci faccia camminare su questa terra come pellegrini fiduciosi e gioiosi, guardando sempre al traguardo della vita che non ha fine. Rimani con noi, Signore! Rimani con noi! Amen" (Giovanni Paolo II).

 

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