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TESTO Commento su Giovanni 15,26-27; 16,12-15

Missionari della Via  

Pentecoste (Anno B) - Messa del Giorno (20/05/2018)

Vangelo: Gv 15,26-27; 16,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,26-27; 16,12-15

26Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Eccoci alla festa di Pentecoste, vero compimento della Pasqua: Gesù si è fatto uomo, è morto e risorto non per se stesso, per dimostrare quanto sia bello e forte, ma l'ha fatto per noi, per salvarci dal peccato e regalarci la vita eterna, meritandoci con la sua obbedienza al Padre quel dono grandioso che è lo Spirito Santo, terza persona della Ss. Trinità. Gesù non è venuto sulla terra per donarci un'altra legge scritta, ma una presenza viva: quella dello Spirito Santo.
Con questo dono Gesù risorto è veramente con noi, come presenza nuova, come forza interiore, come chiarezza nuova e misteriosa che ci guida nelle scelte decisive della vita. Più che di una legge nuova è giusto parlare di un nuovo rapporto con Dio. Non più un Dio lontano, che domina con la forza e l'autorità della legge, ma un rapporto personale di amicizia, di amore, di comunione pro-fonda, di fiducia che aiuta a crescere giorno dopo giorno (P. Buschini).
Lo Spirito Santo, che è Dio, rende presente Gesù nel mondo per mezzo della Chiesa (specialmente nei sacramenti, primo fra tutti l'Eucaristia, presenza reale del Signore), e si riversa nel nostro cuore, santificandoci, a seconda di quanto preghiamo, riceviamo i sacramenti e osserviamo i comandamenti, facendo vivere Gesù in noi e trasformandoci in lui. Gesù vero Dio e vero uomo, è l'uomo perfetto, il nostro modello: lo Spirito Santo ci dà la sua forma, ci rende simili a lui, veri cristiani, cioè “altri Cristi”, capaci di amare come lui ha amato noi.
Nel Vangelo di oggi Gesù ce ne elenca alcune caratteristiche. Anzitutto chiama lo Spirito Santo Paraclito: in greco parà-kaleo significa chiamare vicino. Era il termine usato per gli avvocati di quel tempo; l'imputato che poteva permetterselo, quando era chiamato in giudizio, assumeva un avvocato che però non rispondeva al suo posto, ma gli si faceva vicino suggerendogli all'orecchio cosa dire. Ecco, lo Spirito Santo è colui che ci sta vicino, anzi, nel cuore, e ci suggerisce la verità, ci orienta verso il vero bene. Lui è lo Spirito di Verità che rende testimonianza a Gesù, convertendo i cuori e confermando gli uomini nella fede, facendoci comprendere meglio le Parole del Signore e aprendoci gli occhi a riconoscere il peccato.
Ad esempio: vi è mai capitato di leggere un testo della Scrittura o di ascoltare un'omelia e dire: finalmente ho capito! Ecco nel piccolo l'opera dello Spirito Santo! Oppure di essere tentati, e sentire una sottile spinta nella direzione opposta? O di superare con “incredibile pazienza” una prova? Oppure di ricordarvi di un'opera buona da compiere? O di fare un forte sogno premonitore? Ecco in semplicità tanti piccoli con cui opera lo Spirito Santo, Dio-in-noi! Lo Spirito Santo poi ci guida alla verità tutta intera. Guida la Chiesa, ad approfondire sempre meglio la Persona e le parole di Gesù, assistendola nel suo magistero (=insegnamento) così che non sbagli. Ecco perché la Chiesa in campo di fede e di morale parla autorevolmente e in modo fermo: perché è fondata da Gesù ed è assistita dallo Spirito di Dio, lo Spirito della Verità; perciò nell'insegnamento ufficiale non sbaglia!
Questa non è presunzione, ne schiavitù: è libertà e gioia di sapere che metto i piedi sul sicuro, sulla Verità. Ad esempio i dogmi non sono imposizioni arbitrarie che qualcuno si è inventato... è l'opera dello Spirito che ha illuminato menti e cuori dei credenti, e i pastori, i vescovi, guidati dal papa, l'hanno messo come “punto certo”, come dogma, una sorta di “check-point” nei videogiochi, da dove si può solo andare avanti.
Lo Spirito Santo poi ci guida a conoscere meglio Gesù, a capire la verità delle cose, a discernere le mete alle quali Dio di volta in volta ci chiama, aiutandoci a maturarle nel nostro cuore per poter prendere le giuste decisioni; ci dà la forza di amare e, nella misura in cui crediamo, ci fa somigliare sempre più a Gesù. Lo Spirito Santo ci aiuta a chiarire punti oscuri della nostra storia, a rileggere gli eventi finora visti solo in luce negativa sotto una prospettiva provvidenziale, a capire quale sia il progetto di Dio su di noi. È una “luce amica” che ci illumina passo dopo passo: fatto un passo, illumina quello dopo, conducendoci “per mano” ad accogliere cose che magari lì per lì non potremmo sopportare o capire.
Lo Spirito Santo, dice Gesù, vi annuncerà le cose future, prenderà del mio e ve lo annuncerà. Che significa? Che ci rivela i fatterelli che ci accadranno? No, molto di più: ci annuncia la presenza di Dio nelle cose che viviamo, ci aiuta a scorgere negli avvenimenti quotidiani la Provvidenza di Dio e di conseguenza, a vivere il futuro con più serenità, pieni di fiducia e speranza. Non siamo soli: nel futuro, il cristiano sa che c'è la Provvidenza, c'è l'opera di Dio. Altro, per esempio, è vedere una malattia fine a se stessa, come solo ostacolo inutile, altro è vederla e viverla come occasione di abbandono nelle mani di Dio, come tappa di un progetto d'amore più grande, sapendo scorgere anche lì la presenza di Dio che non ci abbandona mai. Se non impariamo a leggere nelle cose la luce di Dio, queste rimangono vuote e insensate: se invece scopriamo proprio in quelle cose, anche se dolorose, la provvidenza di Dio, ecco che tutto si illumina.
Lo Spirito da testimonianza di Gesù e rende testimoni. Lo Spirito Santo fa sì che parliamo e testimoniamo con amore e coraggio la nostra fede; come non pensare e pregare per i tanti martiri in Africa e in Oriente! Chi è pieno di Spirito parla dritto al cuore: sa leggere e interpretare le cose alla luce di Dio, racconta di lui e del suo Amore con parole e gesti. Eh sì, altro è trasmettere una “pappardella” imparata a memoria, altro viverle e trasmetterle con amore e concretezza. Lo Spirito Santo è la dolce presenza dell'anima, più intimo a noi di noi stessi: impariamo dunque ad invocarlo, a prendere confidenza con le sue ispirazioni, a non opporre resistenza ai suoi inviti. E allora sì che non saremo portati a soddisfare desideri egoistici e carnali, ma impareremo a vivere l'amore nella verità, sperimentando così la vera libertà dei figli di Dio!

 

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