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TESTO L'EUCARISTIA: alimento ed ispirazione per la MISSIONE

padre Romeo Ballan  

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno A) (29/05/2005)

Vangelo: Gv 6,51-58 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 6,51-58

51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

52Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 53Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. 54Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. 57Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 58Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Riflessioni

Gesù Cristo nell'Eucaristia è il Pane di vita (Vangelo), nel deserto del mondo (I lettura), perché la Chiesa viva, realizzi e annunci la comunione e la fraternità (II lettura). Il linguaggio di Gesù nella sinagoga di Cafarnao è realista e insistente: il corpo e sangue di Gesù non sono soltanto 'cose sacre', ma Cristo stesso. Egli è il Pane della vita da accogliere e ricevere con fede radicale, per vivere in questa vita e nella futura. Fidandosi completamente di Lui. Perché soltanto Lui ha parole di vita eterna (cf. Gv 6,68).

L'Eucaristia è il dono nuovo e definitivo che Cristo affida alla Chiesa pellegrina e missionaria nel deserto del mondo: un dono superiore alla manna (cf. Gv 6,58); un dono da scoprire e da proporre ad altri: "se tu conoscessi il dono di Dio..." (Gv 4,10). È il dono del Pane e dell'Acqua per poter camminare nel deserto terreno, facendo continua memoria ("non dimenticare... ricordati..." Dt 8,14.2) della salvezza ricevuta. "Il ricordo biblico introduce nuovamente il fedele nella vicenda della salvezza riattualizzando nell'oggi gli eventi del passato. È questo appunto il valore della parola memoriale che è applicata nel N.T. anche all'Eucaristia... L'Eucaristia è ricordo della morte e risurrezione del Cristo, ma è certezza della sua continua presenza come cibo dell'uomo pellegrino, nell'attesa della Sua venuta" (G. Ravasi).

Il deserto biblico (I lettura) è un'esperienza polivalente: è luogo di prova e umiliazione, ma anche tempo di ricerca della verità profonda della propria vita ("per sapere quello che avevi nel cuore", v. 2); luogo spaventoso di serpenti e scorpioni, ma anche esperienza di liberazione dalla condizione servile (v. 14); tempo di fame, durante il quale il popolo si nutre della manna e della parola che esce dalla bocca del Signore (cf. v. 3); terra assetata e senz'acqua, nella quale il Signore fa sgorgare l'acqua dalla roccia durissima (cf. v. 16). Esperto, nella sua vita personale, e testimone di queste vicende tipiche dell'esistenza umana, l'evangelizzatore porta per le strade del mondo l'unica risposta valida, che è Cristo, buona notizia di vita vera per tutti i popoli. Su questo punto, Papa Benedetto XVI ha pronunciato, fin dall'inizio, parole chiare e ispiratrici dell'azione missionaria. *

L'Eucaristia è fonte e sigillo di unità (II lettura): essendo comunione con il sangue e il corpo di Cristo, deve portare a vivere la comunione fra tutti coloro che partecipano dell'unico pane. Dall'Eucaristia nasce necessariamente una generosa e creativa spinta all'incontro ecumenico e all'attività missionaria. La persona, e la comunità, che fa l'esperienza viva di Cristo nell'Eucaristia si sente motivata a condividere con gli altri il dono ricevuto nella Parola e nel Sacramento: la missione, in quanto annuncio e presenza di Cristo, nasce dalla celebrazione e porta ad essa.

L'Eucaristia ci insegna e ci dà la forza di abbattere le barriere che impediscono o mortificano lo sviluppo della vita: per difendere la vita di ogni persona, nella convinzione assoluta che 'nessuno è in più!' nel villaggio globale dell'umanità; per vincere la spirale della violenza mediante il dialogo, il perdono e il sacrificio di se stessi; per rompere le catene dell'accaparramento dei beni mediante la condivisione, la solidarietà e l'impiego fattivo di rapporti più giusti fra le persone e fra i popoli. In una parola, l'Eucaristia è motore e progetto di autentico sviluppo e promozione umana e cristiana di ogni persona.

Il 'villaggio globale' non può che avere un banchetto globale, al quale tutti i popoli hanno uguale diritto di prendere parte, dal quale nessuno deve essere escluso o discriminato, per nessuna ragione. Da sempre, è questo, e solo questo, il progetto del Padre comune di tutta la famiglia umana (cf. Is 25,6-9). È questo il sogno che Egli affida, perché lo porti a compimento, alla comunità dei credenti che hanno il "dovere-diritto" di celebrare l'Eucaristia facendo memoria della morte e risurrezione del Figlio suo. È questo il banchetto al quale sono invitati tutti i popoli della terra, uniti nell'unica linfa vitale dello Spirito.


Parola del Papa

* "La santa inquietudine di Cristo deve animare il pastore: per lui non è indifferente che tante persone vivano nel deserto. E vi sono tante forme di deserto. Vi è il deserto della povertà, il deserto della fame e della sete, vi è il deserto dell'abbandono, della solitudine, dell'amore distrutto. Vi è il deserto dell'oscurità di Dio, dello svuotamento delle anime senza più coscienza della dignità e del cammino dell'uomo. I deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi. Perciò i tesori della terra non sono più al servizio dell'edificazione del giardino di Dio, nel quale tutti possano vivere, ma sono asserviti alle potenze dello sfruttamento e della distruzione. La Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, come Cristo devono mettersi in cammino, per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l'amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza".
Benedetto XVI
Omelia nell'inizio del ministero petrino
Roma, 24 aprile 2005.

Sui passi dei Missionari

- 29/5: Si conclude a Bari (Italia), con la partecipazione di Papa Benedetto XVI, il 24° Congresso Eucaristico Nazionale, con il tema: "Senza la domenica non posiamo vivere!"

- 29/5: B. Giuseppe Gérard (1831-1914), sacerdote francese degli Oblati di Maria Immacolata, missionario pioniere in Sudafrica e Lesotho.

- 29/5: S. Orsola (Giulia) Ledóchowska (1865-1939), religiosa austriaca, fondatrice delle Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante: realizzò viaggi missionari in diversi Paesi dell'Europa settentrionale e orientale.

- 30/5: S. Giuseppe Marello (1844-1895), vescovo di Acqui Terme (Piemonte), fondatore degli Oblati di S. Giuseppe, per la formazione morale e cristiana della gioventù.

- 31/5: Festa della Visitazione di Maria a Elisabetta: incontro di fede e di lode al Signore.

- 1/6: S. Giustino, filosofo cristiano, nato in Palestina e martirizzato a Roma (+165).

- 1/6: B. Giovanni B. Scalabrini (1839-1905), vescovo di Piacenza, fondatore dei Missionari di S. Carlo, per la cura pastorale dei migranti.

- 3/6: Solennità del S. Cuore di Gesù: dal Cuore trafitto di Cristo nasce la Chiesa missionaria.

- 3/6: Ss. Carlo Lwanga e 21 compagni martiri d'Uganda, uccisi (fra 1885-1886) a Namugongo e dintorni di Kampala.

 

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