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TESTO Commento su At 2,1-11; Sal 103; Gal 5,16-25; Gv 15,26-27; 16,12-15

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Pentecoste (Anno B) - Messa del Giorno (20/05/2018)

Vangelo: At 2,1-11; Sal 103; Gal 5,16-25; Gv 15,26-27; 16,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,26-27; 16,12-15

26Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

La liturgia di domenica scorsa si snodava tutta intorno alla figura del Cristo che avvolto da una nube ascendeva al cielo.
Cristo siede ora alla destra del Padre, ma continua la sua missione nella Chiesa attraverso lo Spirito. Bellissima l'immagine dei discepoli, uomini di Galilea, che alzano lo sguardo al cielo e sono sbalorditi perché non vedono più il Cristo: solo lo Spirito farà loro capire la presenza perenne di Cristo nel mondo. Come lo avete visto salire al cielo così lo rivedrete, quando verrà nuovamente.

La liturgia di questa domenica non vuole tanto essere la celebrazione di una festa che gli ebrei celebravano cinquanta giorni dopo la Pasqua, ma quella del mistero della morte e risurrezione di Cristo che è sempre presente nella Chiesa per opera dello Spirito Santo, che agisce costantemente in essa. Tutta la liturgia odierna ci presenta il Padre che diffonde sulla sua Chiesa sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, che è il solo che può essere il tramite fra Dio e l'uomo.
Pentecoste significa riunificazione di tutta l'umanità.

Nella prima lettura, tratta dal libro degli Atti, l'apostolo Luca ci ricorda come lo Spirito del Signore scende sulla comunità degli apostoli e, illuminando le loro menti ed i loro cuori, li rende capaci di annunciare il Vangelo a tutti gli uomini. La comunità degli apostoli diventa così la prima Chiesa.
Nel giorno di Pentecoste, gli apostoli erano radunati insieme nella casa e; sotto le apparenze di un fortissimo vento; lo Spirito Santo scese su di loro. Videro, infatti, delle lingue di fuoco che si dividevano e si posavano sulle loro teste e da quel momento parlarono in lingue diverse come gli indicava lo Spirito ricevuto.
La folla dei Giudei osservanti, provenienti da tutte le nazioni sino allora conosciute, rimase turbata a quel fragore e si stupirono sentendo parlare gli apostoli nelle proprie lingue natie, perché li conoscevano come Galilei.
Già nella bibbia abbiamo letto il racconto di un caos generato da linguaggi diversi che portavano a non comprendersi più; allora ciò era determinato dal fatto che con la scala creata volevano arrivare al cielo per farsi giustizia da soli. Nella lettura odierna è lo Spirito di Dio che agisce e fa in modo che tutti comprendano la predicazione nelle proprie lingue natie, anche se in realtà i discepoli parlavano tutti la stessa lingua.
Il nuovo progetto di Dio sugli uomini si realizza, perché il Padre manda su ciascuno lo Spirito Santo che rende capaci gli uomini di comunicare fra loro e con Dio stesso attraverso proprio la lingua natia: con la confidenza con Dio si riesce a colloquiare meglio e più sinceramente. Lo Spirito di Dio ci inserisce in una nuova realtà, quella dominata dallo stesso Spirito che attraverso la Chiesa agisce nel mondo fino ai confini della terra.
I genovesi conoscono bene il vento impetuoso di tramontana che a volte spaventa veramente con l'intensità con cui si presenta, ma proprio quel vento terge il cielo; allo stesso modo lo Spirito si manifesta sotto forma di vento. Spesso non viene accolto; tutti i sacramenti portano, con carismi diversi, lo Spirito di Dio Padre. Oggi però alcuni di essi sono poco praticati.
Lo Spirito Santo è colui che ci aiuta, ci illumina, ci rende idonei a capire la Parola del Padre ed a metterla in pratica ogni giorno. Gli impegni della nostra giornata sono molteplici e variegati, ma ognuno di noi dovrebbe ricavarsi un momento di tranquillità e silenzio per entrare in dialogo con il Signore e con lo Spirito di Dio che solo sa illuminare tutte le nostre scelte terrene.

Con il ritornello del salmo 103/104: “Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra”, il salmista invita il popolo a pregare il Signore perché mandi nel mondo lo Spirito Santo.
Nei versetti si ricorda come il Signore ha fatto tutte le sue opere con saggezza; così anche la terra è piena delle tue creature, ma senza di te niente esiste, se tu mandi lo Spirito la faccia della terra sarà rinnovata.

Nella seconda lettura, tratta dalla lettera ai Galati, l'apostolo Paolo ricorda che solo attraverso lo Spirito il cristiano può entrare in relazione con il Padre ed il Figlio e indirizzare la propria vita secondo gli insegnamenti della Parola.
Paolo invita i fratelli a camminare secondo quanto suggerito dallo Spirito e a non seguire i desideri della carne; infatti vi sono ben noti i desideri della carne che portano ad una vita lontana dal Signore, ma se si cammina nello Spirito si vivrà in serenità, gioia e in relazione con Dio Padre e con il Cristo.
I doni che lo Spirito dona all'uomo lo arricchiscono, ma sono per ciascuno un impegno per costruire la comunità.

In questa domenica prima della lettura del vangelo viene recitata a cori alterni la preghiera allo Spirito Santo.

Vieni Santo Spirito,
manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni Padre dei poveri
vieni datore dei doni
vieni luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima
invadi nell'intimo
i cuori dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

Questa preghiera è materia di studio, di meditazione, di recita perenne durante la preparazione dei cresimandi al ricevimento del sacramento della Confermazione.

L'apostolo Giovanni, nel brano di vangelo, ci ricorda che Gesù promette lo Spirito Santo, unico grande dono che permetterà agli apostoli e a tutti gli uomini di testimoniare la sua Parola.
Gesù disse ai suoi discepoli che lui pregherà il Padre di inviare loro lo Spirito “Paraclito”, che solo darà la possibilità di capire ed annunciare la Parola e io ed il Padre saremo sempre con voi, ma la Parola che voi annuncerete non è la mia, ma quella del Padre e lo Spirito che vi manderà vi illuminerà per comprendere ogni cosa.
Lo Spirito che verrà mi darà testimonianza e anche voi darete testimonianza perché siete stati con me fin dal principio.
Vi dovrei dire ancora molte cose, ma non le dico perché ora non siete in grado di capire, ma quando verrà lo Spirito di verità comprenderete tutta la verità.

Lo Spirito viene mandato dal Padre per intercessione di Gesù, quindi è implicita la missione del Padre che manda il suo Figlio a salvare l'umanità, ma questi, ritornando a lui, gli chiede di mandare un “altro” consolatore nel mondo, affinché gli apostoli e tutti gli uomini possano finalmente assimilare e vivere la Parola che Gesù ha predicato durante la sua vita terrena. Il primo consolatore era stato lo stesso Gesù.
Lo Spirito che riceviamo non ci fa solo comprendere il vangelo, ma ce lo presenta in relazione alla situazione che noi viviamo attualmente.
Senza lo Spirito non è possibile comprendere la persona di Gesù, così come senza il Cristo non è possibile conoscere il Padre. La Chiesa è sacramento di Cristo così come Cristo è sacramento del Padre.

Per la riflessione di coppia e di famiglia:
- Che cosa è per noi lo Spirito Santo?
- Fin da bambini ci hanno insegnato a pregare Gesù; da adulti preghiamo lo Spirito Santo?
- La Chiesa è supportata dallo Spirito di Dio Padre, che attraverso di esso vuole farci comprendere la Parola. Perché allora molte persone non seguono gli insegnamenti della Chiesa pensando di essere egualmente dei buoni cristiani?
- Conosciamo i sette doni dello Spirito Santo e gli chiediamo giornalmente di donarceli?
- Prima di grandi decisioni per la nostra vita ci ricordiamo di chiedere l'aiuto dello Spirito perché illumini le nostre menti per realizzare nella nostra vita il progetto che Dio ha su di noi?
- Quando entriamo in relazione con un fratello siamo capaci prima di parlare di ascoltarlo e di metterci sul suo piano in modo da parlare la stessa lingua per poter realizzare insieme grandi cose?

Gianna e Aldo - CPM Genova -

 

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