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TESTO Commento su Gv 6, 56-57

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della III settimana di Pasqua (20/04/2018)

Vangelo: Gv 6,52-59 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.”
Gv 6, 56-57

Come vivere questa Parola?
Il termine dimora, tanto caro all'evangelista Giovanni, viene qui introdotto per la prima volta nel suo Vangelo. Significa comunione di vita. È il termine tipico dell'amore. La realtà di due esseri, che pur rimanendo distinti, dimorano uno nell'altro. È il canto della reciprocità. Per questo, allora, può succedere che coloro che partecipano all'Eucaristia senza pensare a quello che stanno facendo non entrano in comunione col Signore. Al contrario, amare significa accogliere consapevolmente l'altro “farsi sua casa” dimorare e farsi dimora.

Nella preghiera, chiederò a Gesù di concedermi di dimorare in Lui e di rendermi sua dimora.

La voce di teologi
“La condivisione del medesimo pane e del medesimo calice in un determinato luogo unisce i fedeli al Cristo totale, unendoli tra di loro e con tutti color che partecipano del medesimo pane...La comunione è dunque la sorgente e la forza di ogni vita comunitaria fra cristiani.”
Gruppo di Dombes

Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com

 

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