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TESTO Commento su Gv 10, 16

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

IV Domenica di Pasqua (Anno B) (22/04/2018)

Vangelo: Gv 10,11-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 10,11-18

11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.

14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

«E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.»
Gv 10, 16

Come vivere questa Parola?
Oggi la liturgia ci ripropone questa immagine di un Messia genuino e forte come un pastore che si prende cura delle sue pecore. Una realtà abituale per gli ebrei, popolo dedito alla pastorizia ed esperto nel riconoscere il proprio gregge, nell'accudirlo con attenzione, nonostante il peso di tale compito.
Ma qui Giovanni ci mostra l'identikit di un pastore che non bada solo alle pecore del proprio ovile. È uno che guarda lontano, che supera gli steccati, che si assume la fatica di ‘condurre' altri greggi. È cosciente della potenza della sua voce e del fascino che emana la sua persona tanto da affermare: quelli che “ascolteranno la mia voce diventeranno un solo gregge e un solo pastore”.
Siamo in clima ecumenico, interreligioso*. Quello inaugurato da Gesù. Infatti, nonostante la sua radice ebraica, cioè di un uomo appartenente a pieno titolo al popolo eletto, il Cristo non esclude che ci siano altri che possano ottenere quella “vita in abbondanza” che lui è venuto a portare. E' sufficiente ascoltare la sua voce per avere parte al suo Regno. Certamente è necessario un vero ascolto, la volontà di seguire quella parola udita e di farla diventare vita.
Nessuno dunque è escluso da Gesù, dall'incontro con la sua misericordia, anche se fragile, colpevole, ritenuto lontano.

Signore Gesù, come un vero pastore tu ci conosci uno per uno e ci chiami per nome. Fra le tante voci che risuonano intorno a noi, aiutaci a riconoscere la tua e a lasciarci guidare da te verso quell'abbondanza di vita che tu vuoi donarci.

La voce della Bibbia
Per mezzo di Gesù Cristo noi tutti, Ebrei e pagani, possiamo presentarci a Dio Padre, uniti dallo stesso Spirito Santo.
Ef 2,18

Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org

 

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