PERFEZIONA LA RICERCA

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento ad At 1,15-26

don Michele Cerutti

VII domenica T. Pasqua (Anno B) (13/05/2018)

Vangelo: Gv 17,11-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 17,11-19

11Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.

12Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. 13Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. 14Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.

15Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. 16Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17Consacrali nella verità. La tua parola è verità. 18Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; 19per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità.

Oggi nella mia omelia mi faccio aiutare da don Primo Mazzolari, prete incompreso, ma poi valorizzato sia da Roncalli che lo definirà “tromba dello Spirito Santo in terra mantovana” e da Montini che lo convocherà in Diocesi ambrosiana per la formazione vista l'attenzione del sacerdote al mondo dei poveri.
Entriamo nelle letture.
Dopo il tradimento di Giuda Iscariota e dopo che questi si suicida si pone il problema di ripristinare l'originario numero di 12 apostoli e la scelta cade su Mattia. Guardiamo a Giuda: io non vi nascondo sono un fans di Primo Mazzolari, il quale nel Giovedì Santo del 1958 fece una omelia veramente accorata definendo fratello Giuda. Gesù lo definisce amico nel momento forse più alto dell'ipocrisia quando gli dà un bacio che lo stesso Maestro lo definirà traditore. Tutti pronto ad accusare l'Iscariota di quei atti, ma come sempre l'attacco è al peccatore, mai al peccato.
Chi ci ha tolto l'innocenza? Chi ci ha tolto la fede? Chi ci ha corrotto? E' Satana. Pronti ad accusare Giuda, ma poi anche noi anche per meno di 30 denari rischiamo di barattare la nostra coscienza.
Dice Mazzolari: C'è qualcheduno che crede di aver fatto un affare vendendo Cristo, rinnegando Cristo, mettendosi dalla parte dei nemici. Crede di aver guadagnato il posto, un po' di lavoro, una certa stima, una certa considerazione, tra certi amici i quali godono di poter portare via il meglio che c'è nell'anima e nella coscienza di qualche loro compagno.
Davanti a quel tremendo spettacolo di un Gesù che viene torturato Giuda si pone delle domande.
Afferma Mazzolari: Che cosa importa della coscienza, che cosa importa essere cristiani? Che cosa ci importa di Dio? Dio non lo si vede, Dio non ci da' da mangiare, Dio non ci fa' divertire, Dio non da' la ragione della nostra vita. I trenta denari. E non abbiamo la forza di tenerli nelle mani. E se ne vanno. Perché dove la coscienza non è tranquilla anche il denaro diventa un tormento. C'è un gesto, un gesto che denota una grandezza umana. Glieli butta là. Credete voi che quella gente capisca qualche cosa? Li raccoglie e dice: "Poiché hanno del sangue, li mettiamo in disparte. Compereremo un po' di terra e ne faremo un cimitero per i forestieri che muoiono durante la Pasqua e le altre feste grandi del nostro popolo". Così la scena si cambia, domani sera qui, quando si scoprirà la croce, voi vedrete che ci sono due patiboli, c'è la croce di Cristo; c'è un albero, dove il traditore si è impiccato.
Il peccato più grande è di essersi disperato. Anche gli altri lo hanno tradito, ma si sono ravveduti, se Giuda si fosse messo almeno ai piedi della Croce o avesse incrociato lo sguardo mentre saliva il Calvario o lo avesse contemplato in una stazione della Via Crucis si sarebbe salvato.
Mi unisco a Mazzolari: ma io voglio bene anche a Giuda, è mio fratello Giuda. Pregherò per lui anche questa sera, perché io non giudico, io non condanno; dovrei giudicare me, dovrei condannare me. Io non posso non pensare che anche per Giuda la misericordia di Dio, questo abbraccio di carità, quella parola amico, che gli ha detto il Signore mentre lui lo baciava per tradirlo, io non posso pensare che questa parola non abbia fatto strada nel suo povero cuore. E forse l'ultimo momento, ricordando quella parola e l'accettazione del bacio, anche Giuda avrà sentito che il Signore gli voleva ancora bene e lo riceveva tra i suoi di là. Forse il primo apostolo che è entrato insieme ai due ladroni. Un corteo che certamente pare che non faccia onore al figliolo di Dio, come qualcheduno lo concepisce, ma che è una grandezza della sua misericordia.
Gesù ci insegna oggi che Egli continua a rivolgersi al Padre perché nessuno si disperda e tutti riconoscano l'unità intorno alla Trinità.
Allora possiamo comprendere il nostro don Primo: La Pasqua è questa parola detta ad un povero Giuda come me, detta a dei poveri Giuda come voi. Questa è la gioia: che Cristo ci ama, che Cristo ci perdona, che Cristo non vuole che noi ci disperiamo. Anche quando noi ci rivolteremo tutti i momenti contro di Lui, anche quando lo bestemmieremo, anche quando rifiuteremo il Sacerdote all'ultimo momento della nostra vita, ricordatevi che per Lui noi saremo sempre gli amici.

 

Ricerca avanzata  (53947 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: