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TESTO Commento su At 4, 12

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Venerdì fra l'Ottava di Pasqua (06/04/2018)

Brano biblico: At 4,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

“In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati.”
At 4, 12

Come vivere questa Parola?
Siamo al terzo discorso ufficiale di Pietro. Dopo i fatti della porta bella con il secondo grande discorso, una notte di carcere è stato il regalo degli Anziani a Pietro e Giovanni. Il carcere è simbolo del bisogno che gli Anziani hanno di contenere questa diffusione positiva del messaggio del Risorto. Sono migliaia le persone che credono e gli imbrogli e le bugie del sinedrio non si coprono più.
Dopo la notte in carcere arriva l'interrogatorio. Inizia con una domanda retorica: “In nome di chi o con quale potere fate e dite tutto ciò?”. Come se non lo sapessero! Ma Anna, Caifa e gli altri vogliono trovare un ulteriore pretesto per trovare nuove accuse e incastrare gli apostoli. La risposta di Pietro è diretta e franca. “In nome di Gesù, con la forza della salvezza che egli ha portato: ecco come agiamo!”. Degli uomini così sprovveduti e allo stesso tempo così coraggiosi disarmano gli Anziani. Non sanno più cosa fare. Danno un risvolto privato alla vicenda, dalla menzione e corruzione precedenti passano all'intimidazione. Gli apostoli non devono più parlare in pubblico di questa cose!
Ma il nome di Gesù nel quale solo c'è salvezza, non smette di essere proclamato. Una diffida non lo ferma.

Signore, donaci la fede della prima comunità che crede e desidera la tua salvezza. Donaci il coraggio degli apostoli nel riconoscere e annunciare Gesù.

La voce di don Tonino Bello
“Che cos'è la parresia? È il parlar chiaro, senza paura e senza tentennamenti di fronte alle minacce del potere. (...) Con tutta franchezza. Senza peli sulla lingua. Senza sfumare le finali, per amor di quieto vivere. Senza mettere la sordina alla forte prorompente della verità. Senza decurtare la Parola, per non recar dispiacere a qualcuno. Senza ambiguità dettate da prudenze carnali. Senza le furbizie escogitate dalla preoccupazione di salvare la pelle. Senza gli stratagemmi del defilarsi nei momenti della prova, per timore di compromettersi troppo.”

Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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