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TESTO Natale - Messa della notte

Luciano Bartoli

Natale del Signore - Messa della Notte (25/12/2002)

Vangelo: Lc 2,1-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,1-14

1In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

8C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 13E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli

e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Il vocabolo "Natale" vuoi dire anniversario della nascita. Nel secolo IV era di uso corrente. Ma l'etichetta di corte aveva ampliato il senso della parola e l'aveva applicata anche ai giorni che segnavano la glorificazione e l'ascesa al trono dell'imperatore, come quelli della sua apoteosi.

Nei primi secoli, i fedeli di Cristo attribuivano questa stessa denominazione al giorno della vera nascita del cristiano: il battesimo. Era il giorno del sole glorioso, figura del Cristo.

Il titolo che Isaia dà al Messia, principe della pace, indica la missione del Figlio di Dio incarnato: assumendo l'umanità e offrendosi nella sua passione, egli ci riconcilia con Dio, nella nuova alleanza.

Nell'immagine: Gesù, salvatore degli uomini, assume in Maria la nostra carne e viene a vivere nelle nostre sofferenze; l'uomo, fatto di terra, tramite il battesimo, in virtù della passione e risurrezione di Cristo, rinasce alla grazia e viene elevato a dignità eterna.

Dio si è fatto uomo perché l'uomo diventasse Dio. Lo afferma, con molti Padri, S. Agostino.

L'uomo ignora ciò che significa amare veramente. Occorre consentire a imparano da colui che è la vita stessa: questo Dio che scende tra noi per esserci compagno e che, dopo averci creato, ora vuole darci tutto, perfino la sua stessa vita, per farci capire che cosa significa amore.

"Pensando che Cristo è la Pace, noi dimostreremo di portare degnamente il nome di cristiani se, per mezzo di quella pace che è in noi, esprimeremo Cristo con la nostra vita" (s. Gregorio di Nissa).

 

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