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TESTO Commento su Lc 16, 31

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Giovedì della II settimana di Quaresima (01/03/2018)

Vangelo: Lc 16,19-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 16,19-31

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: 19C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. 20Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, 21bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. 22Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. 24Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. 25Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. 26Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. 27E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, 28perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. 29Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. 30E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. 31Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

“Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”.
Lc 16, 31

Come vivere questa Parola?
La parabola di Luca dell'uomo ricco e di Lazzaro, esprime la delusione per l'indifferenza nei confronti della salvezza che tanti profeti avevano già denunciato. Come Geremia nella prima lettura, che riportando la voce di Dio, deve raccogliere gli esiti degli uomini che si allontanano da lui: non serve neanche punirli, da soli si costruiscono inferni da cui non uscire più. La parabola anticipa e prefigura alcune reazioni che si presenteranno, in effetti, alla morte e resurrezione di Gesù Cristo. La sua resurrezione sarà vissuta da molti come un imbroglio bene costruito e tutelato, come già la morte di Gesù era stata la conferma della sua non divinità, del suo essere un impostore. La sollecitazione alla conversione, al cambiamento, al ritorno a Dio è efficace se incontra persone sensibili, disposte a mettersi in discussione. Non è magica di per sé, tanto meno è avvalorata da fatti prodigiosi o miracolosi.

Signore, donaci di aderire alla via umile del cambiamento quotidiano, del riconoscimento spicciolo di cosa non va e del porre in essere azioni nuove che esprimano la nostra scelta di interpretare la tua proposta di vita.

La voce di un mistico
“Tutto mi dice di convertirmi, tutto mi canta la necessità di santificarmi, tutto mi ripete e mi urla che, se un bene che io desidero non si verifica è solo per mia colpa, per mia grandissima colpa e devo sbrigarmi a convertirmi.”

Charles de Foucauld
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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