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TESTO Lo Spirito del Signore riempie l'universo

don Roberto Rossi  

Pentecoste (Anno A) - Messa del Giorno (19/05/2002)

Vangelo: Gv 20,19-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

E' la solennità di Pentecoste. Quanto ci è descritto negli Atti degli Apostoli è il grande avvenimento di quel giorno, che ha dato inizio alla vita della Chiesa, come continuatrice dell'opera di Cristo Salvatore, come riflesso della vita di amore della Trinità, di Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo. E' l'esplosione dell'opera dello Spirito Santo nella Chiesa. E' l'inizio della vita della Chiesa, di quella vita che continua ancora oggi.

Noi siamo coinvolti nella stessa esperienza dello Spirito e dei suoi doni, per accogliere la bontà, la tenerezza, l'amore, la salvezza del Signore, per accogliere la forza per la testimonianza e la fedeltà.

Aveva detto Gesù: "Avrete forza dallo Spirito Santo e mi sarete testimoni in Gerusalemme, in tutta la Giudea, la Samaria, fino ai confini del mondo".

Nel giorno di Pentecoste "venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo. Apparvero loro lingue come di fuoco ce si dividevano e si posarono su ciascuno di loro e cominciarono a parlare in altre lingue ad annunziare le grandi opere di Dio"

È molto bello che l'Amore di Dio, riversato oggi sulla sua chiesa nascente, nella persona degli apostoli, radunati in preghiera con Maria nel cenacolo, si manifesti in lingue di fuoco. Noi siamo soliti dire che l'amore brucia, è vero: purifica rinnova, santifica e vivifica perché quel fuoco viene da Dio ed è per tutti noi. Scese quel giorno, in quella prima pentecoste, ma ripete la sua azione per sempre, sino alla fine dei tempi. L'amore di Dio è Lo Spirito Santo, la terza persona della santissima trinità, è l'essenza e la perfezione dell'amore, perché sgorga da cuore del Padre e del Figlio suo Gesù Cristo. È il paraclito, il consolatore, l'avvocato, la verità, l'energia vitale per ognuno e per la chiesa. Ci era stato promesso come garanzia di una unione indissolubile con Cristo e con il Padre. I primi ad essere interiormente trasformati furono gli stessi apostoli: prima pavidi, ignari, deboli poi resi impavidi ed araldi coraggiosi, pronti a tutto, fino al martirio. Il cammino della chiesa dai suoi esordi, costantemente sarà guidato da quello Spirito, supererà ogni insidia, conserverà integro il deposito della fede, sarà segno visibile di unità e di pace. Le forze degli inferi non prevarranno contro di essa. Con quello stesso Spirito una schiera, che nessuno può contare, ha conseguito la santità fino all'eroismo. Spira ancora quello Spirito sulla chiesa di oggi e sugli uomini del mondo, segnando il cammino dell'umanità sulle vie della sapienza e della concordia. Molti, è vero, camminano ancora a luci spente o si affidano alle tenue luce della ragione umana, ma sta crescendo il bisogno di luce autentica, di amore vero, di solidarietà operativa, di giustizia a tutto campo. Pare che la pentecoste di quest'anno ci colga particolarmente assetati di luce e di verità. Urge quello Spirito per il nostro mondo dopo i fallimenti di ogni genere. Urge alla chiesa, sempre bisognosa di rinnovamento, sempre protesa a nuove illuminazioni dello Spirito. E' necessario ai pastori e ai presbiteri perché siano testimoni di verità con parola e con l'esempio. E'necessario a coloro che governano le sorti del mondo perché diventino operatori di pace. Urge alle famiglie affinché attingano amore autentico e siano capaci di fedeltà e di indissolubilità. Urge ad ogni credente in Cristo perché non abbia a mancare l'obiettivo finale della propria esistenza. E' necessario a tutti noi perché sappiamo diffondere speranza e dare luce ai cuori. "Vieni Spirito Santo, accendi in noi il fuoco del tuo amore"

Il mondo sarà salvato dalla bellezza - dice Dostoevkij - e la bellezza è lo Spirito Santo"

Tutto ciò che è in noi è vera bellezza e trasparenza di Spirito Santo. Lo Spirito brilla sull'uomo come un sole! Lo Spirito brilla sul mondo come lo splendore di un'aurora luminosa. Lo Spirito invade il mondo e invade l'individuo. Là ove brilla il bene là c'è lo Spirito, dove splende l'amore c'è lo Spirito. Fare l'esperienza dello Spirito!. E' necessario all'uomo per realizzarsi in pienezza come uomo, perché l'uomo è felice solo quando è immerso nel bene, cioè quando è immerso nello Spirito Santo.

"Non sapete che i vostri corpi sono tempio dello Spirito Santo?" (S. Paolo)

Posso vivere nello Spirito in continuità, basta che lo voglia, perché lo Spirito viene a me appena apro il mio cuore, per invitarlo. Non si fa pregare. Anzi appena compio un atto buono io entro già in contatto con Lui, perché lo Spirito è la bontà. Se compio un atto di tenerezza verso un povero lo Spirito è già accanto a me, perché lo Spirito è tenerezza. Se consolo, se consiglio, se amo, sono già invaso da Lui, perché lo Spirito è consolazione, è sapienza, è amore.

Se cerco le gioie vere della vita, quelle che vengono da donarmi agli altri, senza egoismi, senza calcoli, io vado verso lo Spirito, lo Spirito viene verso di me, perché lo Spirito è la gioia, lo Spirito è l'amore.

"Lo Spirito Santo è il Dono, che dall'abisso si effonde, e penetra tutto e di sé riempie tutte le cose, indivisibile e uno, e tutto in luce trasforma." (S. Sergio di Russia).

Ci dice ancora S. Paolo:"Camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne.

Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sè. (Gal. 5,16ss).

 

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