TESTO Commento su Luca 12,8-12
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Sabato della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (17/10/2015)
Vangelo: Lc 12,8-12

«8Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; 9ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
10Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
11Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, 12perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
Forse Gesù intravvede nella reazione offesa dei farisei e dei dottori della Legge una potenziale minaccia nei suoi confronti? E già intuisce che lo scontro, per ora solo dottrinale, teologico, potrebbe trasformarsi in uno scontro fisico? Probabile. Per lui e per i suoi discepoli. Il giudaismo sta uscendo da un lunghissimo periodo di umiliazione: la geniale ricostruzione del tempio, ormai in atto da quasi mezzo secolo, ha rivitalizzato tutta la religiosità del paese, ma anche le strutture sociali e religiose. Gerusalemme è tornata ad essere la santa e migliaia di persone salgono in pellegrinaggio in un crescendo di fede. Roma ormai ha mollato la morsa, dopo Erode veglia sulla rissosa provincia solo da lontano, lasciando una discreta libertà d'azione alle manifestazioni religiose. Tutto sembra volgere al meglio, cosa vuole questo profeta rompiscatole che mette tutto in discussione? Sarà sempre così: quando ci avviciniamo a Dio e alla verità suscitiamo reazioni. A volte anche da parte di coloro che pensano di parlare in vece di Dio. Allora non c'è molto da fare, se non invocare lo Spirito e rendergli testimonianza.