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TESTO Commento su Luca 11,29-32

Paolo Curtaz  

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Lunedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (12/10/2015)

Vangelo: Lc 11,29-32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,29-32

In quel tempo, 29mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. 30Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 31Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 32Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona.

Possiamo avere un approccio malvagio a Dio. Un approccio malvagio al Vangelo e al Signore. Tremano i polsi anche solo pensarlo ma Gesù stesso lo afferma con forza, amareggiato dalla reazione dei suoi concittadini. Che è brava gente, immagino. Non dei delinquenti seriali. Brava gente con le proprie vite, le proprie abitudini, la propria devozione, la propria fede. E fra questa gente, certamente, figurano fior di devoti, persone di grande spessore e caratura. Eppure, alla fine della fiera, sono malvagi perché impermeabili, resistenti, restii, intimamente refrattari ad ogni anche pur minimo cambiamento. Ostili e respingenti. Più dei goym, i pagani così disprezzati dai giudei. Più dei peccatori di Ninive, la grande città che accolse la predicazione di Giona. Gesù stesso spiega la ragione del suo giudizio così duro: questi, alla predicazione del profeta, almeno si interrogarono, almeno provarono ad ascoltare. Non così la brava gente di Gerusalemme o di Nazareth, nemmeno disposti ad ascoltare. Vegliamo su noi, allora, che non ci succeda qualcosa del genere, nonostante tutte le buone intenzioni. Ecco: ben più di Giona e di Salomone abbiamo qui!

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