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TESTO Commento su Luca 10,1-12

Paolo Curtaz  

Giovedì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (01/10/2015)

Vangelo: Lc 10,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 10,1-12

1Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. 10Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: 11“Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. 12Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.

Il Signore invia i discepoli avanti a sé, a preparargli la strada. Non si sostituiscono a lui ma annunciano il suo arrivo, non si frappongono fra la folla e Dio, non si assumono un ruolo che è loro dato. Dovremmo ricordarcelo: la Chiesa esiste solo in funzione di Cristo, solo per annunciare il Vangelo in attesa che il Signore torni nella pienezza dei tempi. A cosa serve la Chiesa? Cos'è la Chiesa? Chi è Chiesa? Non è una sorta di organizzazione religiosa atta a conservare il proprio potere, né una sorta di holding del sacro o un vecchio baraccone zeppo di putridume e di inganni, come molti amanti della dietrologie ancora sostengono. Certo: ci sono uomini di Chiesa fragili e peccatori, incoerenti e zoppicanti, come me. Ma la Chiesa, che è la comunità di coloro che hanno scoperto Cristo e che con gioia lo annunciamo, vive in funzione del suo Signore, ne prepara la venuta fra i cuori e nella Storia. Non arroghiamoci il diritto di sostituirci a Dio, non pensiamo di possedere la sua verità ma, con autentica umiltà, raccontiamo di lui a due a due, cioè in comunione gli uni con gli altri, alle persone che oggi incontreremo.

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