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TESTO Commento su Matteo 20,1-16

Paolo Curtaz  

Mercoledì della XX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (19/08/2015)

Vangelo: Mt 20,1-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. 2Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. 3Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, 4e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. 5Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. 6Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. 7Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.

8Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. 9Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. 10Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. 11Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone 12dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. 13Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? 14Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: 15non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. 16Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

È incomprensibile l'atteggiamento del padrone della vigna. Va in strada presto, al mattino, per assumere i primi operai. Quando si accorge che non bastano torna ancora per cercare altri operai. Stabilisce con loro “quanto è giusto” come ricompensa. Quando esce alle cinque del pomeriggio, vede ancora alcuni bighellonare e li invita a lavorare. Antieconomico e folle, decisamente. Alla fine della giornata accade il fattaccio. Gli ultimi prendono un denaro. Quelli che lavorano dall'alba, pur avendo pattuito un denaro, pensano che prenderanno di più. Invece no. Allora chiedono per gli ultimi di meno. Pensano: avremo di più. Dicono: dai loro di meno. Loro hanno faticato tutta la giornata, questi ultimi solo un'ora, ricevono lo stesso salario, che ingiustizia! In teoria. La chiave della parabola sta nel loro modo di pensare. Vigliacchi e pavidi. Non dicono quello che legittimamente desiderano, chiedono al padrone di dare agli altri di meno. Meno di un denaro. Un denaro è il guadagno minimo giornaliero per poter dar da mangiare ad una famiglia ai tempi di Gesù. Invece di esercitare un legittimo diritto, se la prendono con i deboli: chiedono di dar loro di meno. Meno di ciò che è indispensabile per vivere.

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