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TESTO Pace a voi

don Marco Pratesi  

Pentecoste (Anno A) - Messa del Giorno (15/05/2005)

Vangelo: Gv 20,19-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

"Pace a voi". Siamo alla sera della domenica di Pasqua. I discepoli si trovano in una situazione niente affatto di pace: è piuttosto di guerra, di disarmonia. Non sono in pace con Gesù, che hanno abbandonato, rinnegato nel momento della croce. Non sono in pace con loro stessi, tormentati da tanti dubbi, incertezze, recriminazioni. Non in pace tra di loro, e come potrebbero esserlo in una simile confusione. Non sono in pace nei confronti del mondo esterno, ne hanno anzi proprio paura, tanto da chiudere le porte.

In questa situazione di disarmonia, di disunione, risuona sereno e sorprendente il saluto del Risorto: "pace a voi". Non banale saluto, ma espressione di un amore che è rimasto immutato anche di fronte al loro abbandono: Gesù non li rimprovera, non li punisce, non li colpevolizza. Offre la pace con sé. Egli li ha già perdonati.

Ecco allora la gioia dei discepoli: il Signore è vivo, ed è sempre amore e perdono. Questa è davvero una buona notizia, li sorprende, tanto che Gesù ripete: "Pace a voi"! E aggiunge una frase sconvolgente: "Come il Padre ha mandato me, io mando voi". Cosa? Tu mandi nel mondo questa banda di scalcagnati? Sì, essi possono andare al mondo, perché vanno come perdonati portatori di perdono: "a chi perdonerete i peccati saranno perdonati". Ecco la Pentecoste, il dono dello Spirito Santo: esso discende facendo di noi non più persone forti di se stesse e della propria giustizia, ma perdonati che sanno di dovere tutto alla gratuità del (per)dono di Cristo; e perciò disposti a perdonare, a effondere intorno a sé con larghezza questo stesso perdono. Il perdono è nuova creazione, ripartenza del progetto di Dio, effusione di pace laddove c'era soltanto disunione e caos. È Pentecoste quando facciamo esperienza del perdono di Dio e lo trasmettiamo agli altri, quando il Padre rimette a noi i nostri debiti e noi li rimettiamo ai nostri debitori. È Pentecoste quando la pace del Crocifisso Risorto abita nei nostri cuori.

All'offertorio:

Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci comunichi la pace del Risorto, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:

Disposti a perdonare ai nostri fratelli, chiediamo al Padre che perdoni i nostri peccati:

 

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