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TESTO Commento su Giovanni 21,15-19

Paolo Curtaz  

Venerdì della VII settimana di Pasqua (22/05/2015)

Vangelo: Gv 21,15-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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15Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». 17Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. 18In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 19Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

E così, scherza e ridi, siamo arrivati alla vigilia della Pentecoste. Abbiamo lungamente meditato sull'impegnativo discorso di Gesù dopo l'ultima cena nel Vangelo di Giovanni. Sempre Giovanni ci accompagna nel raccontarci l'epilogo della faticosa conversione alla gioia di Pietro. Dopo la pesca miracolosa sul lago di Tiberiade, Gesù si manifesta a Pietro in particolare. Pietro non ha ancora superato il suo tradimento, la sconfitta per lui umiliante non gli permette di gioire della gioia del suo maestro. Perciò Gesù lo prende da parte e gli chiede di guardare dentro al suo cuore. Per due volte gli chiede l'amore totalizzante; per due volte Pietro risponde di essere capace a di donargli solo l'amore dell'amico. Alla fine è Gesù che adatta la sua richiesta: è sempre Dio che ci viene incontro. Pietro, confuso, fa un'ulteriore professione di fede. Sa bene che il Signore lo conosce fino in fondo. Bene, ora che Pietro ha accolto il suo limite così ingombrante, ora che ha scoperto che questo limite non impedisce a Dio di manifestarsi attraverso di lui, è pronto. Saprà accogliere e rassicurare i fratelli nella fede.

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